Villetta esplosa al San Salvatore: due rinvii a giudizio
Il titolare dell’impresa che realizzò l’impianto termico e il responsabile tecnico accusati di omicidio colposo, incendio colposo e disastro colposo. A novembre 2013 perse la vita Anna Rita Del Ponte
Due persone sono state rinviate a giudizio dal gup del tribunale di Chieti per la morte di Anna Rita Del Ponte, avvenuta nel 2013 nella sua villetta al San Salvatore in seguito a un’esplosione causata da una fuga di gas.
Il gup del tribunale di Chieti, Luca De Ninis, ha disposto il rinvio a giudizio nei confronti di Giuseppe Serra e Francesco Esposito, rispettivamente titolare dell’impresa che realizzò l’impianto termico-idrico-gas dell'abitazione e responsabile tecnico della ditta che firmò insieme al primo la dichiarazione di conformità dell’impianto realizzato. Sono accusati di omicidio colposo, incendio colposo e disastro colposo:
Secondo l’accusa, Serra realizzò l’impianto a gas e le relative tubature non a regola d’arte, omettendo di realizzare una camiciatura che avrebbe dovuto isolare le tubazioni una volta messe sottoterra. Da tale omissione è derivata per elettrolisi un’ossidazione galvanica che ha provocato la fuoriuscita del gas che ha riempito la stanza nella quale si trovava l’autoclave e dove una scintilla innestò l’esplosione.
La prima udienza del processo si terrà il 26 ottobre. Si sono costituiti parte civile la figlia della signora Del Ponte, che era con lei in casa il giorno dell'esplosione, la mamma e il fratello della vittima.
In Evidenza
-
Cos’è il saturimetro e perché averne in casa uno in questo periodo di emergenza sanitaria
-
La strada che porta al Buon Consiglio diventa privata: "Vietato il passaggio ai non residenti"
-
Fuga da WhatsApp: cambia la privacy e gli utenti preferiscono Telegram
-
Cane smarrito (o abbandonato) in via Salomone finisce al canile, l'appello: "Venite a prenderlo"