Nascondono un chilo e mezzo di eroina tra le macerie di un rudere: madre e figlio arrestati
Il blitz è scattato ieri nel primo pomeriggio, dopo diversi servizi di appostamento dei carabinieri di Lanciano. La droga è stata sequestrata
I carabinieri della compagnia di Lanciano hanno sequestrato un chilo e mezzo di eroina che era stata nascosta tra le macerie di un rudere abbandonato e arrestato due persone: V.M., 63 anni ed L.D.R., 29, madre e figlio, finiti in carcere.
Il blitz è scattato ieri nel primo pomeriggio, dopo diversi servizi di appostamento dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile in un’area boschiva in contrada Serroni, al confine con Treglio, dove erano stati segnalati strani movimenti di persone, nonostante le asperità presenti nella zona.
E ieri i carabinieri hanno notato un’utilitaria bianca con a bordo madre e figlio sopraggiungere dalla strada principale fino a raggiungere una stradina sterrata. Mentre la donna si inoltrava a piedi all’interno della vegetazione e raggiungeva un piccolo rudere abbandonato prelevando qualcosa da sotto le tegole di un tetto diroccato per poi tornare indietro, l’altro era rimasto a fare da sentinella.
A quel punto i militari hanno bloccato subito i due, rinvenendo addosso alla donna due involucri contenenti 100 grammi di eroina. Poi, raggiunto il piccolo rudere, sotto alcune tegole del tetto semidistrutto, i militari hanno trovato altri 4 involucri uguali di circa 400 grammi di peso e due panetti da mezzo chilo ciascuno per un totale di 1,5 chili di droga che è stata sequestrata, così come l’autovettura utilizzata dalla coppia.
Il valore dello stupefacente sequestrato, una volta sul mercato, sarebbe stato di circa 40 mila euro. Per madre e figlio sono quindi scattate le manette: i due si trovano rispettivamente nelle case circondariali di Teramo e Lanciano, in attesa dell’udienza di convalida.
I carabinieri, guidati dal capitano Vincenzo Orlando, intanto continuano le verifiche per individuare la provenienza dello stupefacente, quasi sicuramente destinato alla piazza locale e l’esistenza di eventuali complici dei due arrestati.
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