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Cronaca

Crisi rifiuti nel pescarese: Casoni non è più disponibile

L'assessore Febbo interviene sulla crisi dei rifiuti che colpisce il pescarese additandone le responsabilità ad Ambiente Spa: "E' facile aspettarsi che qualcuno torni a ribadire la necessità di portare l’immondizia altrove, ma Casoni ora non può essere più disponibile"

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ChietiToday

“A distanza di 7 mesi i fatti mi danno ragione e quando dichiarai che le responsabilità per la crisi dei rifiuti nei comuni pescaresi era principalmente di Ambiente S.p.a. avevo colpito nel segno. A questo punto quindi la disponibilità dell’impianto Casoni di Chieti può dirsi decaduta”. E’ quanto dichiara l’Assessore regionale alle Politiche agricole, Mauro Febbo che interviene su un argomento tornato di stretta attualità. “A marzo di quest’anno avevo già affermato che le cause di quella paventata e dissi allora presunta emergenza che stava mettendo in allarme un’intera regione, erano da ricercarsi nell’incompetenza di coloro a cui era stata affidata la gestione dei rifiuti. In primis del Presidente di Ambiente S.p.a. Massimo Sfamurri che a questo punto dovrebbe porre in essere un atto responsabilità e dimettersi con tutto il suo Cda”.

“A distanza di tempo quindi – aggiunge Febbo -  si torna a parlare di rifiuti come sette mesi or sono quando a causa di polemiche politiche costruite ad arte era stata creata una campagna denigratoria verso l’operato dell’amministrazione regionale. Quei denigratori evidentemente sono stati smentiti dagli ultimi avvenimenti”.

“Ora, è facile aspettarsi che qualcuno torni a ribadire la necessità di portare l’immondizia dei comuni pescaresi in questo o in quell’impianto della regione per porre rimedio ad una situazione creata, come è chiaro a questo punto, da chiare incapacità. Magari, questo è prevedibile al momento della scadenza dell’affidamento, si tornerà a parlare dell’impianto di Casoni di Chieti per lo smaltimento e come sette mesi fa i soliti noti torneranno ad alimentare le inutili polemiche strumentali. All’epoca, come amministratore regionale, avevo sostenuto l’atto di responsabilità e solidarietà per il quale l’impianto di Chieti fosse disponibile, dopo gli altri siti regionali, a ricevere i rifiuti provenienti dai Comuni del pescarese. Oggi, alla luce degli ultimi sviluppi che mettono in evidenza alcune clamorose e decisive inadempienze, mi sento di affermare che questa evenienza non è più praticabile e appare impossibile dichiarare disponibile Casoni, che anzi adesso è chiuso ad un ogni eventuale e ulteriore conferimento.

Io mi attendo altresì che chi con il suo operato ha alimentato questa difficile situazione si assuma le proprie responsabilità una volta per tutte. La Regione dal canto suo aveva già posto in essere tutti gli atti necessari per affrontare le criticità lavorando con serietà e tempestività”. 

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