rotate-mobile
Cronaca Lanciano

Emergenza rifiuti a Lanciano: la discarica Casoni rischia di ricevere tutto il pattume

Il primo cittadino Pupillo chiede le dimissioni del cda del consorzio. La discarica di Contrada Casoni, a Chieti, "rischia" di dover ricevere tutto il pattume dell'area frentana. Intanto il Comune di Fossacesia chiede l'istituzione di un tavolo di crisi

Il cda di Ecolan deve andare a casa perchè non sta facendo gli interessi pubblici. È questo, in sostanza, il pensiero del sindaco di Lanciano, Mario Pupillo, e dei primi cittadini degli altri Comuni (Ortona, Atessa, Casoli, Paglieta, Mozzagrogna, Torino di Sangro, Fossacesia e Altino) che aderiscono al consorzio di smaltimento rifiuti. Ieri c'è stato un confronto (che sta continuando oggi pomeriggio) per esaminare con i vertici Ecolan, a partire dal presidente Gianpanfilo Tartaglia, le criticità emerse. Si parla senza mezzi termini di emergenza rifiuti. E a farne le spese è contrada Casoni, a Chieti, che avrà il compito di ricevere il pattume frentano. Ma andiamo con ordine.

Tutto comincia quando Pupillo, martedì 8 gennaio alle 12, riceve un fax dalla Ecolan per la sottoscrizione di un contratto con la Deco, entro le 18 dello stesso giorno. Solo 6 ore di tempo per decidere il da farsi. Il sindaco viene informato che i rifiuti indifferenziati non possono più essere accolti dalla discarica pubblica Aciam di Avezzano e devono pertanto essere smaltiti in quella privata di Contrada Casoni, gestita dalla Deco. In questa maniera, il Comune verrebbe a spendere circa 600.000 euro in più all'anno. Pupillo non ci sta e informa il Prefetto e la Regione Abruzzo. Oggi su Facebook scrive:

"Emergenza rifiuti paventata, sventata, spostata. C'è bisogno di trasparenza, percorsi chiari e tutela esclusiva dell'interesse pubblico. Per questo mi sono rivolto al Prefetto, sono andato in Regione a verificare la situazione e con i Sindaci siamo pronti a proseguire nei confronti di un tema che molti vorrebbero tenere sotto traccia, fino a quando, magari, non verremo sommersi dai rifiuti che qualcuno è disposto ad accogliere a braccia aperte... e tasche vuote, per noi. Tasche piene per altri, invece...".

I rifiuti indifferenziati vanno conferiti nei 4 impianti abruzzesi per il trattamento TMB (trattamento meccanico biologico) prima di poter essere portati nella discarica di Cerratina, di cui Ecolan è proprietaria. E' opportuno sottolineare che gli indifferenziati per legge non possono lasciare il territorio regionale, quindi la scelta è ridotta al minimo. Pupillo, già da tempo in rotta con i vertici di Ecolan, ha perciò deciso di chiedere la sfiducia del consiglio di amministrazione, anche nella sua veste di presidente dell'assemblea dei soci.

Tartaglia risponde che "alle rimostranze del Sindaco del Comune di Lanciano, Mario Pupillo, il Presidente del cda ha accordato di allungare il termine per il perfezionamento dell'accordo negoziale con la Deco spa - che stabilisce in 140 euro a tonnellata più Iva il prezzo del trattamento del rifiuto indifferenziato - entro e non oltre il 31 gennaio".

Intanto il Comune di Fossacesia ha chiesto l’Istituzione di un Tavolo di Crisi per risolvere l’emergenza in atto: "Perché - si chiede l'assessore Natale - l’impianto di Casoni è l’unico a poter trattare questi rifiuti? Perché non c’è un impianto pubblico che faccia questo trattamento? Perché non si riesce a completare e potenziare l’impiantistica per favorire e rendere conveniente anche dal punto di vista economico la raccolta differenziata?”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza rifiuti a Lanciano: la discarica Casoni rischia di ricevere tutto il pattume

ChietiToday è in caricamento