L'intervista speciale a nonna Elvira che oggi compie 100 anni
Elvira Di Cristofaro vive a Brecciarola e oggi compie 100 anni. La nipote, la scrittrice Catia Napoleone, ci regala questa simpatica ed educativa intervista
- Ciao nonna, come stai?
- E come dovrei stare? Ho qualche dolore qua e là. Guardo la televisione ma poco poco. La spengo subito che non ci sta più niente da guardare.
- Nonna ma lo sai che oggi è il tuo compleanno?
- L’avevo dimenticato. Sì, oggi è Due Giugno. E Giovanni dov’è?
- Il nonno non c’è più.
- E’ vero. L’avevo dimenticato. Sai che combinava quel matto di Giovanni quando c’erano i tedeschi? Io andavo alla fonte degli augelli, qui a Brecciarola a lavare le lenzuola e lui, per paura che i soldati mi venissero appresso si metteva a spiare fino a quando non sparivo in strada.
- Come erano i tedeschi?
- Gentili. I tedeschi erano educati ma nonno Giovanni era geloso e io se restavo fuori ad asciugare i capelli lui si arrabbiava e io me ne dovevo scappare dentro casa che sennò mi portava il muso per giorni interi.
- E tu cucinavi pure per i tedeschi ?
- Certo che sì. Facevo le sagne con acqua e farina e poi prendevo due pomodori dall’orto, due foglie di basilico, lu vascianicole insomma, due di numero e ci facevo il sugo.
- E quelli, i tedeschi… apprezzavano?
- E secondo te, no? Certo che apprezzavano.
- Ma di oggi, che mi dici di oggi?
- Che io non ricordo nulla. Mi sono persa un pezzo di memoria per strada. A volte dico graziea Dio, a lui che ancora mi fa mangiare, mi fa bere e mi fa stare con i figli dei figli dei figli. A volte non vi riconosco. Io ho due figlie Ilde e Lidia. Quelle le ho volute davvero. So che tutti voi siete nipoti e va bene ma un attimo dopo non so chi siete.
- Nonna ma sei felice di essere arrivata a cento anni?
- Sì anche se mi piacerebbe tornare indietro ma con la testa di oggi.
- E che faresti?
- Boh, forse tutto quello che ho fatto. Io la vita me la sono goduta come ho potuto. Mi sono goduta le figlie e mio marito anche se per poco.
- Ti manca nonno Giovanni?
- E chi è?
- Tuo marito?
- Sì, Certo, lui se l’è squagliata e io sono rimasta vedova che ero molto giovane. Avevo 56 anni.
- E perché non ti sei risposata?
- Ai tempi miei funzionava così ma, ad ogni buon conto, di marito me n’è bastato uno. Anzi mi è pure avanzato. Ma tu chi sei?
- Come chi sono? Sono tua nipote. Oggi sono qui per festeggiare i tuoi cento anni. Ci stanno pure tutti gli altri.
- Sul serio? Ma non li avevo fatti a Gennaio?
- No, nonna. Tu sei nata a Giugno. Il Due Giugno. Ma l’anno almeno te lo ricordi?
- Io sono nata nel millenocentodiciassette! Ma tu chi cavolo sei?
- Sono tua nipote. Sono Katy.
- Ah, l’avevo dimenticato. Ma sei cresciuta un poco…
- Sì ma allora che mi racconti oggi?
- Che ti voglio raccontare figlia mia? Ti dico che la vita è breve e che bisogna godersela finché il fiato non ci abbandona.
- Ma allora sei felice assai?
- Certo che sì. Provaci tu ad arrivare agli anni miei!
- E che segreto hai?
- Mah. I dolori veri come la fame, la guerra, i lutti e certi dispiaceri bisogna farseli scivolare sulla pelle.
- E come si fa?
- Si fa che se non capisci come si fa sono cavoli amari e a cento anni non ci arrivi. La rabbia fa morire giovani. La rabbia, i rancori, le tristezze non devono entrare nella carne.
- Sì, ho capito ma come si fa?
- Si fa che quando capita una disgrazia che il mondo è pieno di disgrazie torni a casa e ti siedi a tavola, a mezzogiorno in punto e ti fai prima il segno della croce e dici un Padre Nostro e poi ti fai un bel bicchiere di vino. Io ho sempre bevuto ai matrimoni, ai battesimi ma pure al funerale di qualcuno. Prima mi sono fatta un bicchiere e poi ho pianto.
- Ma il vino non fa male?
- Sì, me lo dice pure il mio medico e prima ancora me lo diceva suo padre che faceva pure lui il medico e io intanto pure se mi scordo tutto intanto mi ricordo che ci sto mentre gli altri se ne sono andati.
- Nonna, vuoi un bicchiere di vino?
- Sì e dopo dammi pure la compressa che con l’acqua le compresse per il cuore fanno male.
- Auguri nonna.
- Ma tu chi sei?
- Una che è capitata qui, per caso.
- Allora dammi un abbraccio che la vita è tutta qui.
- Auguri nonna!
- Oddio, auguri pure a te. E che tu possa arrivare agli anni miei figlia! Questo ti auguro. Che tu possa arrivare agli anni miei! La vita è ‘na cosa bella addaver! E io questo mondo non lo voglio proprio lasciare.
Catia Napoleone