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Cronaca

Sicurezza scuole: Chieti 31esima, scarsi investimenti per la manutenzione

Il capoluogo teatino è primo in Abruzzo e ottiene grandi risultati per le buone pratiche e per l'uso di fonti rinnovabili. Carente la sicurezza negli edifici scolastici

La città di Chieti si classifica al 31esimo posto della 13esima edizione di Ecosistema Scuola, il rapporto stilato da Legambiente sulla qualità dell’edilizia scolastica. Primo in Abruzzo, il capoluogo teatino ottiene il 50,69 per cento di punti, contro il 50esimo posto di Teramo (40,53%). Pescara non risulta in graduatoria perché ha inviato dati incompleti, mentre L’Aquila è stata esclusa dalla classifica generale perché ha rimandato i dati per la prima volta dopo il terremoto del 2009.

Chieti primeggia per quanto riguarda le buone pratiche (23esimo posto) e contribuisce a formare l’ottimo dato regionale sull’utilizzo delle fonti rinnovabili: 18,31% in Abruzzo, che riceve la medaglia di bronzo dopo Veneto (28,05%) ed Emilia Romagna (20,98%).

Non va altrettanto bene sul fronte sicurezza. I dati di Legambiente mostrano che in Abruzzo non si investe abbastanza nella manutenzione ordinaria, voce in cui viene investito il 78% in meno rispetto alla media nazionale. Un dato che contribuisce ad aggravare la già scarsa qualità degli edifici scolastici, per la maggior parte poco sicuri. Non va meglio per quanto riguarda la manutenzione straordinaria: nel 2011 in tutta la Regione sono stati investiti 10 mila euro, a fronte di una necessità del 53,85% di interventi urgenti, che per di più è maggiore rispetto alla media nazionale (35,79%). La media per singolo edificio degli investimenti per la manutenzione straordinaria è inferiore del 70%.

Le scuole abruzzesi sono costruite più di recente rispetto alla media nazionale: il 51,28% è sorto fra il 1975 e il 2011. Ma non sono progettate secondo i criteri della bioedilizia. Il 19,66% rispetta i criteri antisismici, a fronte di un 54,93% che sorgono in aree a rischio terremoti.

Scarse le certificazioni di agibilità (45,30%), inferiore di 13 punti rispetto alla media nazionale, e quelle di prevenzione incendi che con l’8,55% scivolano 26 punti più giù rispetto alla media.

Buono il dato sul monitoraggio dell’amianto che risulta effettuato in tutti gli edifici scolastici, preoccupante quello sui casi certificati (28,57%), oltre 18 punti sopra la media nazionale, anche se negli ultimi due anni c’è stato l’11,43% di bonifiche, oltre 8 punti sopra il dato medio nazionale. 

Quasi tutti sotto la media nazionale i parametri sull’esposizione degli edifici scolastici a fonti d’inquinamento esterno, con l’eccezione di quello sulla presenza di emittenti radio televisive (4,23% contro il 2,32% nazionale) e dell’esposizione a fonti d’inquinamento acustico (21,13% contro l’11,36%). Mancano del tutto i monitoraggi sulle antenne presenti in prossimità di edifici scolastici.

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