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Cronaca Francavilla al Mare

Misero a segno una rapina con pistola a Pescara, la polizia arresta 4 persone: anche una donna di Francavilla [FOTO-VIDEO]

A essere arrestati 3 uomini pescaresi e una donna nata a Chieti ma residente a Francavilla che dovrà rispondere anche del reato di calunnia oltre a quello di rapina aggravata in concorso

C'è anche una donna di 36 anni, nata a Chieti ma residente a Francavilla, tra le 4 persone tratte in arresto dalla polizia di Pescara nella mattinata odierna, giovedì 6 maggio. 
Tutte devono rispondere del reato di rapina aggravata in concorso.

Come riferisce IlPescara, A spiegare i dettagli delle indagini che hanno portato agli arresti sono stati il vice questore Alessandra Bucci e il capo della squadra mobile, Dante Cosentino. 

Insieme alla 36enne francavillese (ai domiciliari) sono stati arrestati 3 giovani di Pescara di 36, 32 e 20 anni, i primi due in carcere mentre il più giovane ai domiciliari. La rapina oggetto dell'attività di indagine è quella messa a segno lo scorso 6 novembre in via Raiale davanti al bar "La Nuova Torretta" quando il dipendente di una ditta, addetto al ritiro del denaro contenuto nelle slot machine, venne aggredito da 2 uomini armati di pistola e con il volto travisato da cappuccio e mascherina. 

Sotto la minaccia dell'Arma rubarono la Panda Van aziendale nella quale l'addetto aveva riposto il denaro che aveva raccolto quella mattina da diverse macchinette, partendo da viale Bovio. I malviventi, a bordo di una Fiat 500 L l'avevano seguito nel suo giro per poi agire davanti all'ultimo locale. Ma la fortuna ha voluto che una telecamera di videosorveglianza abbia ripreso tutta la scena e da quelle immagini è partita l'attività investigativa. 

Dopo essersi impossesati della chiavi, fuggono con la Panda e vanno via con un'altra automobile cambiata in via San Marco. LA seconda auto viene trovata nel sottopasso in strada Vecchia Fontanelle. Nella Panda viene trovata una pistola e nella 500 L altri oggetti utili ma anche denaro lasciato probabilmente perché il veicolo è stato abbandonato di fretta vista la presenza di molta polizia in zona quel giorno. Nel manto erboso nei dintorni invece, i malviventi avevano lasciato altro denaro per un totale di circa 6 mila (compresi quelli trovati nel veicolo) dei 25 mila euro totali rubati. Poco dopo in strada Vecchia Fontanelle si presenta una donna nata a Chieti ma residente a Francavilla al Mare che racconta una storia poco probabile ai poliziotti ovvero che la 500 L usata dai malviventi, un'auto a noleggio, le fosse stata rubata in strada San Silvestro da 2 rumeni mentre era scesa per far bere il figlio piccolo. Ma i dati del navigatore la smentiscono. Gli agenti in seguito, nel corso delle indagini, credono di riconoscere uno dei rapinatori che è destinatario di una perquisizione domiciliare nel corso della quale non vengono trovate le armi ma gli abiti sì e viene individuata la batteria dei rapinatori. Si arriva a capire che i rapinatori sono più di 2 ma almeno 4.

Si scopre che i due autori materiali sono 2 cugini pescaresi, di 26 anni il primo, già noto alle forze dell'ordine, e di 20 anni il secondo, incensurato ma con piccoli precedenti di polizia. La 500 L si scopre che era stata messa a disposizione dalla 36enne francavillese ed era guidata da un 32enne già noto alle forze dell'ordine. Il 32enne e il 36enne (che ha cercato di evitare l'arresto nascondendosi in un letto contenitore visto che era destinatario anche del divieto di dimora a Pescara) sono stati arrestati in carcere, mentre il 20enne e la 36enne di Francavilla (incensurata) sono stati ristretti ai domiciliari. La donna è anche accusata di calunnia per aver incolpato 2 rumeni del furto dell'auto, mentre i due autori della rapina devono anche rispondere di porto d'armi. Altre 2 persone sono indagate a piede libero. La pistola non era una replica ma non era in grado di sparare, era un'arma di produzione austriaca del 1912. I malviventi sapevano del giro che avrebbe fatto l'addetto perché è stata la stessa vittima ha raccontato di aver riconosciuto il 32enne che qualche giorno prima l'aveva avvicinato.  

A richiedere al gip Antonella Di Carlo le misure cautelari è stata la pm Fabiana Rapino. 

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