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Cronaca

Documento unico di programmazione, i revisori dei conti danno parere negativo

L'organo di revisione contabile solleva diverse mancanze nel testo approvato il 1° marzo dalla giunta. E la minoranza insorge

Il collegio dei revisori dei conti dà parere negativo al Documento unico di programmazione, il cosiddetto Dup, strumento di programmazione economico-finanziaria approvato il 1° marzo dalla giunta comunale, relativo al biennio 2016-2018, recentemente introdotto dalla riforma delle norme giuscontabili. 

In particolare, il parere dell’organo di revisione, nel verbale dello scorso 25 marzo, rileva l’assenza, nel documento, delle indicazioni degli indirizzi e degli obiettivi degli organismi facenti parte del gruppo amministrazione pubblica; della dimostrazione della coerenza delle previsioni di bilancio con gli strumenti urbanistici vigenti; per la parte entrata, di una valutazione generale sui mezzi finanziari, individuando le fonti di finanziamento ed evidenziando l’andamento storico degli stessi e i relativi vincoli; degli indirizzi in materia di tributi e tariffe dei servizi, degli indirizzi sul ricorso all’indebitamento per il finanziamento degli investimenti; della redazione per programmi all’interno delle missioni, per quanto riguarda la parte spesa, con l’indicazione delle finalità che si intendono conseguire, della motivazione delle scelte di indirizzo effettuate e delle risorse umane e strumentali destinate ad essere; dell’analisi e valutazione degli impegni pluriennali di spesa già assunti. I revisori dei conti sottolineano inoltre che sono “parzialmente presenti” la valutazione sulla situazione economico-finanziaria degli organismi gestionali esterni, la programmazione dei lavori pubblici svolta in conformità ad un programma triennale e ai suoi aggiornamenti annuali; la programmazione del fabbisogno di personale a livello triennale e annuale, il piano delle alienazioni e valorizzazioni dei beni patrimoniali. 

Ma nel parere non favorevole ci sono due postille ulteriori, un sollecito a consegnare la documentazione sul riassestamento ordinario dei residui 2015 e quella sul patto di stabilità 2015

Il parere non favorevole dei revisori ha determinato le reazioni della minoranza, che punta il dito contro l’amministrazione Di Primio. “I revisori - commenta Luigi Febo, capogruppo di Chieti per Chieti - hanno elencato una serie di omissioni nella trasmissione allo stesso collegio di atti già ripetutamente richiesti o previsti dalle norme giuscontabili. Tra questi è sicuramente eclatante la richiesta ormai infinita di atti da trasmettere, a cura del collegio, alla procura della Corte dei Conti che l’amministrazione si ostina a non trasmettere. Ormai - tuona - la misura è veramente colma!”.

“Quasi trenta milioni di euro distribuiti sui prossimi trenta anni, una serie inestricabile di debiti fuori bilancio non portati in consiglio per il riconoscimento, una crisi di liquidità patologica che rende persino difficile il pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali, fornitori e professionisti non pagati ormai da anni, decine di intimazioni di pagamento e di pignoramenti, un’incapacità amministrativa rispetto ai più elementari atti di gestione, palese, una macchina amministrativa ormai pacchiana ed ingolfata. Cosa deve ancora accadere perché si arrivi alla dichiarazione di dissesto?”.

Gli fa eco il consigliere del Partito Democratico Alessandro Marzoli: “Le promesse elettorali del sindaco erano racchiuse nello slogan: ‘Chieti protagonista. Destinazione futuro’. Oggi però il futuro per la nostra città appare nebuloso, dallo sviluppo sul lavoro alla sicurezza urbana, dalla manutenzione del territorio fino agli indirizzi strategici per le società controllate, collegate o affidatarie di servizi”. 

“Alla gravità della situazione - dice Marzoli - non si può rispondere solo con le grida perché questo è il momento della responsabilità, ma anche della verità, per il bene di tutte le teatine ed i teatini. È necessario fare immediatamente chiarezza in consiglio comunale della situazione economica dell'ente e dire ai cittadini se siamo o meno sull'orlo del dissesto finanziario. Chiediamo pertanto che si porti il consiglio il Dup solo dopo le necessarie modifiche che consentano di avere un documento con il parere favorevole dei revisori dei conti. Chieti non può chiudere e se siamo pronti a fare di tutto per salvaguardare il Comune, saremo ancora più pronti a lottare per la città nel caso in cui ci si ostini a procedere in un contesto ormai evidentemente disastroso perché a questo punto è in gioco il futuro della nostra comunità”.

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