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Cronaca

No al divieto dei circhi in città, Theriakà: "Non fermiamo la nostra battaglia"

Stamani l'interrogazione di Alessandro Marzoli per dire no allo sfruttamento degli animali, ma l'assessore Viola cita una sentenza del Tar dell'Emilia Romagna. L'associazione animalista ribatte: "Servono ordinanze rigide"

Il consiglio comunale non approva l’interrogazione presentata da Alessandro Marzoli (Pd) per vietare i circhi in città. e l’associazione animalista Theriakà, presieduta da Antonella Riccardo, con amarezza assicura “la nostra battaglia continua”. 

Nell’assemblea di stamani (lunedì 24 settembre), a cui erano presenti 30 consiglieri, Marzoli ha illustrato la sua richiesta, raccontando l’esempio di altre città che hanno già messo al bando ai circhi. “Non solo per il rispetto e il benessere degli animali – spiega Antonella Riccardo – ma anche per il documento della dottoressa Annamaria Manzoni e di altri 600 psicologi che dichiarano la motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo e psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui sono impiegati animali”.

Stamani, però, il sindaco Di Primio non era presente e a Marzoli ha risposto l’assessore al Commercio, Antonio Viola. Ha citato la sentenza 470 del 2012 emessa dal Tar dell’Emilia Romagna, secondo cui non è possibile vietare ai circhi con gli animali di attendare nella città. Ma, replica la presidente di Theriakà, “molte città ci sono riuscite perché c’è stata la volontà di creare ordinanze fatte su misura con regole rigide da rispettare e controllare. Forse – prosegue -  l’assessore Viola non sa che basterebbe inserire una piccola modifica al regolamento che obbliga l’utilizzo di due diversi scarichi per le acque nere: uno a uso civico, l’altro ad uso strettamente per le attività circensi”.

Non è la prima volta che l’associazione animalista si impegna per fermare lo sfruttamento degli animali negli spettacoli. “Ad aprile 2011 – racconta Antonella Riccardo - l’associazione animalista Theriakà onlus aveva espressamente chiesto al sindaco di creare un’ordinanza fatta su misura per limitare l’ingresso dei circensi che fanno uso di animali sul territorio cittadino, richiesta che fu accolta, ma mai ufficialmente presentata anche dopo diverse sollecitazioni da parte dell’associazione”.

Il dibattito sull’opportunità di impiegare animali negli spettacoli circensi si è riacceso nei giorni scorsi, quando ad Imola una giraffa del circo Orfei è scappata per le vie della città. Una volta catturato, l’animale è morto d’infarto. 

La battaglia di Theriakà onlus, però, è iniziata molto prima di questo episodio.  Negli ultimi mesi ci sono stati diversi eventi per portare avanti la battaglia: la festa in a  bambini “Chieti al circo…ma senza animali” , banchetti informativi e due presidi proprio davanti al circo Orfei arrivato in città. 

“Dopo un anno – si sfoga la presidente - ci saremmo aspettati una risposta un po’ più completa sia sul piano politico, ma soprattutto a livello di umanità nei confronti di questi poveri animali. Non ci è mai arrivata nessuna comunicazione da parte del Sindaco sulla vicenda del perché di questo continuo ritardo, forse perché gli animali non votano? O perché non c’è la capacità e la voglia di farlo? La nostra battaglia continua e non ci fermeremo fin quando non sarà fatta giustizia per tutti gli animali prigionieri a vita nei circhi per uso del divertimento umano”.

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