Disservizi e sprechi Sangritana: la lettera di un pendolare
Sergio Di Campli si rivolge ai parlamentari abruzzesi per sollecitarli sulla questione dei treni mancanti. Sangritana è un'azienda di eccellenza, ma dovrebbe lavorare di più sui temi dei prezzi e della sicurezza
Da un lato gli elogi delle istituzioni (l'onorevole Gianni Melilla e il sindacalista Roberto Campo), dall'altro le - legittime - lamentele dei pendolari. Sangritana è indubbiamente un'eccellenza dell'Abruzzo: l'azienda di trasporti a partecipazione regionale brilla infatti per efficienza e modernità dei suoi treni. Ciò tuttavia non impedisce di muovere delle critiche e suggerire eventuali migliorie che, in qualsiasi ambito, sono sempre possibili.
Il signor Sergio Di Campli, ad esempio, da diverso tempo ha intrapreso una "battaglia" contro gli sprechi e i disservizi della Sangritana. Ora, in occasione delle recenti visite di Melilla e Campo, l'uomo è tornato sull'argomento, inviando anche una lettera aperta ai parlamentari abruzzesi, in cui afferma: "I principali disservizi sono dati dalla pessima distribuzione degli orari dei treni di entrambi gli operatori con frequenti sovrapposizioni in alcune fasce e lunghi buchi in altre. Dalle notizie raccolte pare che il gestore delle tratte interessate sia Trenitalia dalla sede di Ancona e che quindi Sangritana "subisca" impotente le decisioni. Ma alcune domande a Sangritana sorgono spontanee".
I quesiti posti da Di Campli sono i seguenti: "Perchè sulla tratta San Vito-Lanciano c'è un buco di tre ore durante le quali non c'è nessun treno proprio quando la maggior parte dei pendolari in arrivo da Pescara e Vasto escono da lavoro e d'estate i bagnanti tornano in città? Perchè si sono spesi soldi pubblici per costruire una nuova stazione e spesso su questa tratta si è obbligati a prendere il bus sostitutivo (quando c'è) che impiega 25 minuti anzichè il treno che ne impiega 8? Perchè ci sono due treni da San Vito a Pescara a distanza di 10 minuti?".
Le questioni sollevate da Di Campli si legano ad altri problemi che Sangritana dovrebbe considerare: innanzitutto il lievitamento dei prezzi dei biglietti, che comporta una maggiore spesa da parte degli utenti. Nel giro di un paio di anni, infatti, il ticket Pescara-Lanciano (40 km) è passato da 2.70 a 2.90 euro, e nei mesi scorsi è stato ulteriomente aumentato a 3.10 euro. Ciò significa che se prima erano sufficienti poco più di 5 euro per spostarsi dal capoluogo adriatico a quello frentano, ora non ne bastano 6. Roba di centesimi, certo, ma che inizia a incidere sulle tasche del cittadino se i viaggi vengono moltiplicati per decine di volte. Poichè la tariffa chilometrica viene stabilita a livello regionale, è chiaro che su queste variazioni di prezzo potrebbe quantomeno intervenire l'Emiciclo.
L'altro elemento spinoso, di cui ChietiToday si è già occupato, riguarda invece la questione sicurezza: troppi i furti verificatisi negli ultimi tempi a bordo dei treni Sangritana. Tutto questo, nonostante sui vettori ci siano già alcune telecamere per la videosorveglianza. Anche in questo caso si potrebbe (e dovrebbe) fare di più.