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Cronaca Tollo

Discarica ex fornace Gagliardi a Tollo: l'ultimo appello

Da 13 anni i residenti della zona costretti a convivere con i rifiuti pericolosi presenti vicino al torrente Vienna. Per mettere in sicurezza l'area servono 500 mila euro

Appello alla Regione da parte del sindaco di Tollo e del Wwf per risolvere il problema della discarica di rifiuti tossici nell’ex fornace Gagliardi in contrada Venna. Da 13 anni i residenti della zona sono costretti a convivere con questa situazione.

Trecentoventi sacchi da 1500 chili l'uno aspettano da anni di compiere il tragitto finale, oltre 500 tonnellate di veleni residuati da lavorazioni industriali, composti ad alto contenuto di piombo, arsenico, alluminio e fanghi di fogna provenienti da industrie del nord-est, ma anche abruzzesi e marchigiane. Una parte di questo micidiale carico è malamente ricoperta, un' altra è stata interrata in un'area con barriera impermeabile e muretto in calcestruzzo e rete metallica in un'operazione di bonifica parziale.

"Il ripristino ambientale dell'area e l'allocazione del materiale tossico, non possono essere lasciati sulle spalle di un piccolo comune come Tollo, che non può nemmeno accedere ad un mutuo per reperire la somma occorrente di 500mila euro al fine di mettere in sicurezza l'area" spiega il sindaco Angelo Radica "Per mettere in sicurezza almeno i sacchi non incapsulati, quelli che oggi rappresentano il maggior pericolo, basterebbe che la Regione anticipasse 200 mila euro, come più volte richiesto  senza ottenere risposta, al restante 30% pensiamo noi, attraverso una programmazione che possa attingere alle casse del comune, poiché per noi quella discarica è priorità assoluta".

"Il torrente Venna" prosegue Fabrizia Arduini, presidente dell’Associazione  WWF Zona Frentana "si riversa nel fiume Foro, pensare che un problema sia solo di un comune è inammissibile: Tollo, Ortona, Miglianico, Ripa Teatina, sono a vario titolo interessati, e nonostante ci sia un correttivo del codice ambientale -Dl.128/06-, il Decreto Legislativo n.4 del 2008, sulla temporaneità di detti depositi, o sulla titolarità della regione per la bonifica dei siti contaminati che non siano di competenza statale, si continua a perdere tempo, e magari a spendere soldi per opere inutili.

Questo è l'ultimo appello, e lo facciamo con il filo di speranza rimastoci, in pieno spirito di leale collaborazione, perchè sopra di tutto c'è  la tranquillità delle donne uomini e bambini di quelle terre ma non solo. Ma se prima della fine di questa estate non ci saranno azioni concrete e tangibili da parte dell'attuale amministrazione regionale, non ci sarà minuto, secondo, attimo a nostra disposizione, per denunciare questa insostenibile situazione, richiedendo anche la collaborazione dei comuni limitrofi, di tutti i cittadini, dei rappresentanti di associazioni di categoria, culturali e ambientali e degli operatori economici".

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