rotate-mobile
Cronaca Santa Filomena

Inondazioni, paura per un progetto sulle sponde del fiume Pescara

Dopo il disastro che ha colpito Liguria e Toscana, il Wwf Chieti ribadisce il no alla cementificazione a ridosso dei fiumi, citando un progetto in esame alla Regione, che dovrebbe sorgere nei pressi del fiume Pescara, zona Megalò

Continuare a costruire e a considerare un territorio soltanto in termini di cementificazione, senza rispettare la sua vocazione, può portare a disastri come quello che ha colpito la Liguria e la Toscana, con un numero di vittime ancora incerto e danni per milioni di euro.

Il Wwf Chieti invita a considerare quei terribili fatti un monito alla cementificazione a tutti i costi, specie sulle sponde dei fiumi. I maltrattamenti ambientali che l'associazione evidenzia sono frequenti anche nel territorio teatino. Come il nuovo progetto urbanistico all'esame della Regione in queste settimane, che, spiega la presidente Wwf Chieti Nicoletta Di Francesco: "prevede un'ulteriore colata di cemento a pochi passi dal fiume Pescara, nella stessa area naturale di espansione delle acque dove è stato realizzato il complesso Megalò".

"Si vorrebbe cioè aggravare - continua - quello che già rappresenta uno stravolgimento dalle potenziali gravissime conseguenze. Il fatto che sia stato costruito un mega argine a difesa del centro commerciale non annulla il pericolo, mentre aumenta quello per i centri più a valle: Cepagatti, Sambuceto, Spoltore e Pescara. Tant’è vero che si parla adesso di interventi di rimodellamento: casse di espansione artificiali per sostituire quelle naturali che si è assurdamente consentito di cancellare. Il tutto con largo impegno di denaro pubblico, cioè dei cittadini che pagano le tasse”.

Il Wwf ha presentato le sue osservazioni alla Regione in critica al nuovo progetto ritenendo, tra le altre cose, inaccettabile che il Parco fluviale, costruito per compensare il centro commerciale Megalò e desolatamente inagibile, diventi  la “merce di scambio” per ottenere l’autorizzazione a ulteriori pesanti interventi a pochi metri dal fiume. "Interventi che peggiorerebbero l’inquinamento ambientale di un sito già in condizioni critiche, aumenterebbero in maniera considerevole la cementificazione e l’impatto da traffico già oggi enorme e con effetti negativi sull’intera vallata e una ulteriore copertura del suolo in quella che dovrebbe essere una fascia tampone, di filtro, tra le aree urbanizzate e il fiume". 

“Quel che è accaduto in Liguria – conclude la presidente del Wwf  – deve farci riflettere. L’area sulla quale si vorrebbe continuare a costruire è stata per secoli periodicamente allagata dal fiume Pescara e non si può continuare a sfidare la natura sperando di farla sempre franca. Il disastro in Liguria, l’ennesimo di una lunga serie in Italia, rappresenta un monito che non possiamo ignorare”.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Inondazioni, paura per un progetto sulle sponde del fiume Pescara

ChietiToday è in caricamento