Diritto allo studio universitario, in sei anni tagliati il 40% dei fondi
L'allarme dei rappresentanti degli studenti. L'università d'Annunzio è quella messa peggio sotto questo aspetto: qui non sarebbe stato erogato nemmeno il 50% delle borse di studio agli idonei
La Regione Abruzzo continua a tagliare i fondi alle Aziende per il Diritto agli Studi Universitari.
E’ quanto denunciano l’ associazione 360 Gradi Chieti-Pescara, l'Unione degli Universitari L'Aquila e l'Unione degli Universitari Teramo in una nota congiunta: “In poco più di cinque anni – si scopre - i fondi per il funzionamento e per i servizi delle Adsu hanno visto un calo di circa il 40%, a dispetto delle esigenze numeriche degli studenti. Nel 2008 infatti la Regione stanziava 7,4 milioni di euro mentre per il 2014 ha deciso di stanziarne sul fondo soltanto 4,5”. Un taglio pesantissimo anche alla luce dell’aumento della tassa regionale per il diritto allo studio, passata da 77 euro a 140 euro a studente.
Per gli iscritti dell’università D’Annunzio va peggio che nelle altre due università della regione: qui non è stato erogato nemmeno il 50% delle borse di studio agli idonei. A L’Aquila risulta invece essere stato erogato il 100% e a Teramo l’80%.
“Se la rotta è questa e il sistema del diritto allo studio abruzzese viene finanziato sempre più dagli studenti e sempre meno dalla Regione – dichiarano gli universitari - i servizi per gli studenti non andranno mai incontro a miglioramenti e la tassa regionale vedrà un costante aumento per evitare alla Regione il crollo nella copertura degli idonei alla borsa di studio. Senza un’inversione di tendenza sul fondo regionale, le Adsu non potranno intervenire per migliorare i servizi collettivi, dalle mense alle aule studio, dagli alloggi ad interventi calmieranti sui trasporti o a favore dell’accesso alla cultura e allo sport per gli studenti”.
Per Udu e 360 gradi gli strumenti per invertire questo processo ci sono. “La Conferenza Regione Università – spiegano - è il luogo di coordinamento di tutti i protagonisti regionali in materia del diritto allo studio, ma nonostante le continue sollecitazioni da parte dei rappresentanti degli studenti non viene come da norma convocata da anni, lasciando inoltre alle università abruzzesi un piano triennale datato 2007”.
A tutto questo si aggiunge la grave situazione in cui riversa il servizio trasporti in Abruzzo, che rispetto alle esigenze di chi viaggia tutti i giorni per raggiungere l’università si dimostra inefficiente: sia sulla linea ferroviaria, con un numero di corse che diminuiscono di anno in anno, sia sul trasporto su gomma, con corse soppresse, prezzi esorbitanti e pochissime convenzioni.