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Cronaca Canosa Sannita

Dialifluids, due aziende italiane interessate allo stabilimento di Canosa Sannita

La proprietà ha annunciato le trattative riservate nel tavolo ministeriale di questa mattina, ma meno di un mese fa i lavoratori avevano protestato contro la mancanza di certezze. Per ora l'unica speranza di ricollocazione, per 20 persone, è in provincia di Cremona

Due aziende italiane del settore biomedicale sarebbero interessate ad acquistare lo stabilimento Dialifluids di Canosa Sannita, a rischio chiusura nel prossimo luglio. Lo hanno rivelato oggi (lunedì 16 febbraio) i vertici dell’azienda facente capo al gruppo tedesco Fresenius Medical Care, nell’incontro al ministero dello Sviluppo economico.

Al momento i rapporti con le due aziende è riservato, ma Dialifluids considera “credibili” i due potenziali acquirenti e le trattative stanno andando avanti. “Per poter procedere alla vendita dello stabilimento – commenta l’azienda, che si è impegnata ad informare il tavolo ministeriale  sui prossimi sviluppi - è necessario trovare un compratore affidabile, con un business esistente sostenibile ed un piano industriale in grado di assicurare il futuro produttivo del sito in maniera autonoma”.

Meno di un mese fa una rappresentanza dei 110 lavoratori dell’azienda, che produce attrezzature mediche e sacche per la dialisi, hanno manifestato davanti alla sede della Regione, a Pescara, lamentando che Dialifluids non stia facendo abbastanza per evitare la chiusura.

Un’altra protesta eclatante è andata in scena lo scorso giugno, quando una rappresentanza di lavoratori ha tentato di impedire ai colleghi l’ingresso in azienda.

La proprietà, però, continua a rassicurare sul futuro, sostenendo di star “rispettando tutti gli accordi sottoscritti con i rappresentanti sindacali, garantendo l'attuazione di un piano sociale che prevede, oltre ad un pacchetto incentivante, anche la possibilità di ricollocazione presso altre aziende del Gruppo Fresenius”. Per il momento l’unica speranza concreta, per almeno 20 lavoratori, è quella di essere ricollocati nella sede della Sis-Ter a Palazzo Pignano, in provincia di Cremona, centinaia di chilometri distante da Canosa. 

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