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Cronaca

Di Primio respinge le accuse dell'Ance: "Pagamenti in tempi ragionevoli"

Il sindaco: "Le imprese del territorio hanno realizzato la maggioranza dei lavori appaltati in città negli ultimi 4 anni" e restituisce al mittente le accuse di scarsa trasparenza nelle gare

Ha risposto armato di slide con numeri e cifre del settore Lavori pubblici il sindaco Umberto Di Primio agli attacchi delle ultime settimane dall’Ance e dai costruttori teatini. Dati inviati in una lettera anche alle sezioni nazionale, regionale e provinciali dell’associazione nazionale costruttori edili e di Confindustria e ai sindacati.

È l’ultima saga di una battaglia iniziata ad ottobre, con gli stati generali dell’edilizia, durante il quale i costruttori si erano scagliati contro la lentezza dei pagamenti dalla pubblica amministrazione e la burocrazia che rallenterebbe lo sviluppo del settore. Poi, dopo la partecipazione del presidente dell’Ance Angelo De Cesare alla trasmissione di Rai2 “Virus”, durante la quale aveva ribadito in diretta i punti deboli del settore, due giorni fa le imprese edili locali si erano dette pronte alla “rivolta delle ruspe” contro i pagamenti lenti e a ricorrere alla Corte de conti. Continuando a chiedere l’istituzione di un albo delle imprese di fiducia o un avviso pubblico per tutte le gare, anche quelle con un importo minimo.

Ma oggi (mercoledì 12 marzo) il primo cittadino in conferenza stampa ha radunato la maggioranza per dimostrare che le accuse dei costruttori sono infondate, snocciolando i dati del V settore relativi al periodo compreso da marzo 2010 a febbraio scorso.

Nel primo anno di amministrazione Di Primio sono stati affidati 41 lavori per  un importo di 12 milioni 390 mila 901 euro e 75 centesimi, di cui 38 a ditte abruzzesi, 21 teatine. Solo 3, dunque, le imprese di fuori regione, appena il 7,3 per cento.

Da marzo 2011 ai dodici mesi successivi sono stati affidati 140 lavori a 131 imprese abruzzesi, di cui 72 teatine, per un importo complessivo di 7 milioni 826 mila 986 euro e 99 centesimi. Solo 9 ditte provenivano da fuori Abruzzo. Investimenti di poco inferiori da marzo 2012 a marzo 2013, in cui sono stati realizzati 143 lavori per 5 milioni 701 mila 865 euro e 83 centesimi, esclusa la filovia. Opere che hanno impegnato 133 imprese abruzzesi, 67 teatine e solo 8 da fuori regione.

Negli ultimi 12 mesi, infine, il Comune ha affidato 52 lavori per 5 milioni 374 mila e 245 euro. Solo 3 ditte sono arrivate da fuori Abruzzo, 34 erano di Chieti. Tirando le somme, dei quasi 34 milioni di lavori appaltati, su 376 interventi, 353 sono stati realizzati da ditte abruzzesi (il 93,37 per cento), 194 teatine (il 53,7 per cento, più della metà). Erano 23 le imprese di fuori, ossia il 6,63 per cento. Dati che per Di Primio smentiscono l’esclusione delle ditte locali dalle opere importanti della città.

Nella battaglia fra costruttori e amministrazioni, vanno annoverati anche i ricorsi al Tar presentati dall’Ance contro il Comune di Chieti, per l’affidamento dei lavori a palazzo d’Achille e alla pista di atletica leggera dello stadio Angelini, entrambi respinti dai giudici amministrativi.

“Il Comune di Chieti – spiega il sindaco - affida i lavori ai sensi dell’articolo 122 del decreto legislativo 163 del 2006 rispettando i principi di trasparenza, rotazione e non discriminazione. Il responsabile unico del procedimento effettua una indagine di mercato invitando le ditte presenti sul sito dell’Autorità di Vigilanza. Poi il Comune fa un Avviso Pubblico per la selezione delle ditte da invitare alla procedura di gara”.

E alla richiesta di istituire l’albo delle imprese, Di Primio risponde annunciando “l’albo degli operatori economici, con avviso aperto, per la selezione delle ditte da invitare alle procedure di gara. Albo che al momento nessun Comune abruzzese ha al suo attivo e che sicuramente non potrà prevedere le “sole” ditte teatine, come richiesto, fino ad una settimana fa, dall’Ance Chieti”, spiega.

Ma c’è un nodo ancora più stretto che affligge le imprese di costruzioni, almeno stando alle denunce dell’Ance, e sono i ritardi nei pagamenti delle pubbliche amministrazioni. Il sindaco snocciola i tempi medi di pagamento del Comune.

I più lunghi, secondo i dati forniti dal sindaco, sono stati i pagamenti per i lavori in viale Amendola: oltre 360mila arrivati dopo 165 giorni. Meno di 100 giorni (98) per la delegazione comunale di piazza Carafa, oltre 350mila euro, 75 per la Cesarii, per un importo superiore al milione di euro (anche se in diretta tv su Rai2 il 28 febbraio De Cesare, titolare dell’omonima impresa che ha realizzato i lavori nella scuola, ha denunciato di non essere ancora stato pagato dall’inaugurazione di settembre), 60 per la scuola del Tricalle (oltre 200mila euro), 52 per gli oltre 320mila euro di via Santarelli e 40 per la scuola Selvaiezzi, un lavoro da oltre 190mila euro.

Il sindaco respinge al mittente le accuse dei costruttori e non risparmia una stoccata: “In questa città chi sta realmente bloccando il prosieguo di lavori importanti per la comunità è la condotta censurabile di rappresentanti di talune imprese teatine che si nascondono dietro la onorevole sigla dei costruttori edili italiani”.

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