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Cronaca

Di Gregorio e Tinari (Prc): "Vogliono aumentare le bollette dell'acqua a Natale!"

Secondo il segretario provinciale di Rifondazione il presidente Di Giuseppantonio si appresta ad approvare una revisione tariffaria che per il 2012 innalzerà il costo a 1,316 euro al metro cubo

Uno sgradito regalo di Natale sta per essere consegnato agli abitanti della provincia di Chieti: le bollette dell’acqua starebbero per subire un’impennata. Secondo quanto riportato dal segretario provinciale del Prc Riccardo Di Gregorio e dal consigliere Nicola Tinari, il Presidente della Provincia starebbe per approvare l’aggiornamento del Piano d’Ambito del Commissario e la revisione tariffaria che porterà per il 2011 l’acqua a 1,256 euro al metro cubo come tariffa reale media e per il 2012 a 1,316 euro al metro cubo.

Il rispetto dell’ultimo referendum imporrebbe di ridurre le tariffe del 7% invece di aumentarle, ma nel dispositivo di delibera si stabilisce di ignorare l’esito referendario che ha portato all’abrogazione dell’ “adeguatezza della remunerazione del capitale investito” .

 “Dal 2007 – spiegano Di Gregorio e Tinari - la gestione dell'acqua è commissariata, la Giunta Chiodi con il Commissario Caputi, invece di mettere mano ai conti delle Spa dell'acqua, che dopo l'esito referendario andrebbero, come accaduto a Napoli, ripubblicizzate, decide di far pagare l'ennesimo risanamento della cattiva gestione ai cittadini”.

I due politici invitano cittadini e associazioni alla mobilitazione e protestare domani mattina, sabato 17 dicembre, davanti alla sede del Patto Territoriale Aventino a Santa Maria Imbaro.

“Ribadiamo con forza le nostre proposte – spiega Di Gregorio – e cioè che a pagare per eventuali sprechi siano chiamati tutti coloro che hanno ricoperto ruoli di responsabilità in Ato e Sasi e gli amministratori che non hanno controllato; la verifica su dove sono finiti gli accantonamenti che in questi anni dovevano essere fatti per assicurare gli investimenti; il blocco degli aumenti fino a quando ciò non sia avvenuto; fusione delle due società Isi e Sasi e trasparenza dei conti; partecipazione attiva dei cittadini nella revisione del Piano d’Ambito che regola tariffe ed investimenti; lo scorporo dalla tariffa della quota della remunerazione del capitale come stabilito con l'esito referendario e  la pubblicizzazione attraverso la trasformazione delle S.p.a. in house in enti di diritto pubblico come fatto dalla Giunta De Magistris a Napoli”.
 

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