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Cronaca Lanciano

Ennesima aggressione nel carcere di Lanciano: un detenuto cerca di evadere con la complicità degli altri

Torna la polemica sul sovraffollamento: nei giorni di piena attività, si riscontra una presenza non superiore alle 90 unità, sebbene più volte  il sindacato abbia segnalato la urgente necessità di un incremento dell’organico di circa 80 unità aggiuntive

Ennesima aggressione a un agente di polizia penitenziaria nel carcere di Lanciano, a pochi giorni di distanza dall'ultimo caso, che risale a meno di una settimana fa

La denuncia dell'episodio più recente arriva dal segretario provinciale del Cosp, Nicola Mattioli. Nella casa circondariale di Villa Stanazzo, un detenuto magrebino ha cercato di evadere scavalcando il muro di cinta dei cortili di passeggio. E, cosa ancora più grave, per tentare l'impresa ha avuto la complicità di altri reclusi, che hanno cercato di ostacolare l'intervento dei poliziotti. 

I pochi agenti in servizio, però, sono riusciti a raggiungere e catturare il fuggitivo, che aveva già raggiunto la porta carraia del penitenziario. Il detenuto è stato posto sotto sorveglianza, ma ha dato in escandescenza, procurandosi ferite e lesioni sul corpo, oltre a generare caos nel reparto di detenzione in cui vengono ospitati i nuovi detenuti. 

E, come accade da tempo, torna la polemica sul sovraffollamento della struttura, che attualmente ospita 260 detenuti. Nel mese di marzo, l'apertura di una nuova ala aveva scatenato la protesta delle organizzazioni sindacali, a causa della ormai cronica carenza di organico nella struttura. 

L'ultimo tentativo di evasione è accaduto in un momento in cui era in servizio un solo agente preposto al controllo passeggi, mentre in tutto l'istituto l’organico è composto da circa 135 unità. Nei giorni di piena attività, si riscontra una presenza non superiore alle 90 unità, sebbene più volte  il sindacato abbia segnalato la urgente necessità di un incremento dell’organico di circa 80 unità aggiuntive.  

Il caso denunciato  fotografa la situazione di emergenza in cui versano le carceri abruzzesi nelle quali il personale viene sottoposto a sacrifici non più tollerabili. Il coordinamento sindacale penitenziario segnala a distanza di poche ore dall'episodio di Lanciano un’altra aggressione, avvenuta nel carcere di Campobasso, dove un agente ha dovuto ricorrere alle cure dei sanitari.  

Commenta il segretario nazionale del Cosp, Domenico Mastrulli:

Una situazione grave, che alimenta sfiducia negli operatori di polizia penitenziaria in assenza di iniziative da parte delle direzioni e dei provveditorati, ancora troppo distanti dalla realta' e dalle criticità esistenti. 

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