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Cronaca Torino di Sangro

Inquinamento: il depuratore di Torino di Sangro scarica ancora nel fiume

Nonostante sia sotto sequestro, il depuratore continua a scaricare liquami nel fiume Sangro. Il WWF chiede la chiusura immediata dell'impianto. Denuncia alla Procura

Il depuratore di Torino di Sangro continua a scaricare liquami nel fiume omonimo. Una situazione di degrado ambientale presente da anni alla foce del Sangro. Presenza di pescatori abusivi, di strade di accesso inutili ma dannose, abbandono di rifiuti, tentativi di costruire manufatti fino agli argini.

Questi ed altri gli episodi denunciati da Ines Palena, Presidente dell’Associazione WWF Zona Frentana e Costa Teatina. “La cosa sembra ancora più incredibile – spiega Palena - considerando che la foce del fiume Sangro è patrimonio ambientale unico, individuato dall’Unione Europea come Sito di Interesse Comunitario nel 1995 per l’alto valore naturalistico dell’area”.

Per il WWF l’impianto di depurazione di Borgata Marina, nel Comune di Torino di Sangro, è sicuramente una delle strutture che più contribuisce al decadimento dell’area. L’ impianto, che è stato sequestrato e sottoposto a indagine da parte dell’autorità giudiziaria, nei fatti è accessibile a chiunque, essendo stato divelto il cancello d’ingresso.

Nonostante i sequestri e le indagini in corso lo stesso continua a scaricare liquami non depurati alla foce del fiume Sangro. “Ancora una volta – si legge in una nota del WWF - ciò che ci sorprende è l’indifferenza e il silenzio delle amministrazioni: SASI, ATO, Comune di Torino di Sangro, Regione, Provincia di Chieti, ARTA, ASL, Corpo Forestale dello Stato sanno (o dovrebbero sapere) che questo impianto non funziona come dovrebbe a causa della sua inidoneità strutturale e alla mal gestione. Gli Enti sono a conoscenza che ci sono pescatori, ignari, che esercitano la loro attività nei pressi del depuratore o addirittura nel punto dello scarico dei liquami?”.

Tra le altre cose il WWF segnala la presenza di una struttura ricettiva turistica nelle adiacenze del depuratore e il fatto che la fascia costiera limitrofa è assiduamente frequentata da bagnanti.

La richiesta è che si chiuda definitivamente l’impianto di depurazione e, allo scopo di prevenire rischi sanitari, si emani  un’ordinanza sindacale vietante l’uso dell’acqua del fiume per fini irrigui e la pesca alla foce del Sangro. A questo proposito è stata inviata una denuncia alla Procura della Repubblica di Vasto nella quale si segnala lo scarico putrido e nerastro che dal depuratore versa nel fiume. Cosa che secondo l’associazione causerebbe diversi reati in materia di ambiente e di tutela della salute pubblica.


 

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