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Ambiente: rifiuti e “trappole” lungo il fiume Pescara

Il Wwf Chieti torna a denunciare lo stato di abbandono del fiume Pescara, dove in poche centinaia di metri sono state trovate decine di discariche abusive, anche di materiali pericolosi, e pozzi senza tombino ai margini della strada golenale

Gli attivisti del Wwf Chieti e le guardie giurate tornano a denunciare la situazione di abbandono lungo le sponde del fiume Pescara, sempre più invase da rifiuti di ogni genere, anche pericolosi.

Risalendo per alcuni chilometri il fiume dal Parco Fluviale, a sua volta ricettacolo di varie discariche abusive, camminando sulla sponda destra di competenza del Comune di Chieti la situazione appare del tutto desolante. Cumuli di calcinacci, eternit, elettrodomestici, materiale elettronico, flaconi di lubrificanti per auto, copertoni si aggiungono a pozzetti di ispezione delle condotte di acqua lasciati senza tombini di protezione, che rappresentano un potenziale gravissimo pericolo per uomini e animali.

E che dire dei cumuli di residui di amianto, già presi in carico dalla ditta Mantini, che si è limitata a coprirli con un telo e ad affiggere avvisi in attesa di tempi migliori per la rimozione.

A poche decine di metri poi, l'associazione segnala un altro sito con rifiuti pericolosi già recintato dalla Forestale e dove qualcuno ha continuato impunemente a gettare ulteriore materiale di scarto. E si va avanti così per chilometri, tra ogni genere di scarti.

“Da anni denunciamo questa situazione – afferma il presidente del Wwf Chieti, Nicoletta Di Francesco – e sostieniamo che si potrebbe cercare di far fronte a questa emergenza iniziando a chiudere le strade golenali con barriere mobili fornendo le chiavi solo a chi ha diritto all’accesso. È una spesa, certamente, ma farebbe risparmiare i notevoli e ripetuti esborsi di soldi pubblici necessari per disinquinare. Riducendo i punti di accesso e con un sistema di sorveglianza, quantomeno gli inquinatori avrebbero qualche problema in più di quelli, inesistenti, che si incontrano oggi per buttare di tutto accanto al fiume”.

Per Di Francesco, infine, un discorso a parte va fatto per i pozzi privi di tombino: "E' una situazione di pericolo - conclude - della quale, in caso di incidente, i gestori della condotta sarebbero chiamati a rispondere. Siamo certi che dopo la nostra denuncia si provvederà subito alla loro risistemazione”.

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