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Cronaca

Trivelle, gli investitori rinunciano alla concessione Civitaquana

D'Orsogna: "Passo importante grazie all'attivismo degli abruzzesi". La Cygam Energy Italia, titolare del permesso nell'area di 600 chilometri quadrati tra le province di Pescara, Chieti e Teramo, ha inoltrato la richiesta di rinuncia

La Cygam Energy Italia, titolare del permesso Civitaquana, un'area di 600 chilometri quadrati tra le province di Pescara, Chieti e Teramo, ha inoltrato la richiesta di rinuncia alla concessione, come pubblicato nel Bollettino Ufficiale degli Idrocarburi e della Geotermia: il permesso era stato conferito nel 2007 alla Cygam Gas, canadese - per il 65% - e alla Petroceltic, irlandese - per il restante 35%.

Gli investitori hanno spiegato che "L'operatore ha recentemente sottomesso una applicazione al Ministero  competente per la rinuncia della licenza perchè la legislazione  regionale non consente l'esplorazione di petrolio nell'area della  concessione".

A renderlo noto è la ricercatrice abruzzese Maria Rita D'Orsogna che lavora negli Usa.  "La rinuncia - spiega -  in prima lettura, è merito della legge regionale 48  del 2010, varata dal governo Chiodi.  Ma quella legge, e la rinuncia che ne consegue,  partono da molto piu' lontano che dalla penna di Chiodi.  Dopo l'ENI ad Ortona e la Forest Oil a Bomba, la Cygam gas e la  Petroceltic abbandonano l'Abruzzo".

La professoressa D'Orosgna rimarca l'importanza della partecipazione popolare anche stavolta e l'amore per la propria terra degli abruzzesi ma sottolinea: "C'è molto ancora da fare, con gli incubi Ombrina ed Elsa, le  trivelle nel teramano e il maldestro tentativo di far passare il messaggio che le  estrazioni e la ricerca di gas siano meno dannose che quelle di petrolio.  Ma la strada maestra è tracciata.

Mi auguro che questo altro pezzo di Abruzzo salvo dalle trivelle sia di incoraggiamento a tutte le realtà locali che lottano  per salvare il territorio da altri scempi meno 'famosi' del petrolio -come  cave, inceneritori, amianto, fiumi inquinati, ma ugualmente meritevoli  di attenzione, di scandalo, e di attivismo partecipato. Sette anni fa - conclude -  nessuno avrebbe mai immaginato che saremmo arrivati fin  qui con il petrolio".

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