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Cronaca

Cus Chieti: "Basta ostracismo dei nuovi vertici della D'Annunzio"

Il centro universitario sportivo precisa di aver presentato 420 di documenti per dimostrare i crediti nei confronti dell'università. La commissione paritetica che si riunirà il 30 settembre ha il compito di verificarli

Non un dossier, ma una raccolta da 420 pagine di atti amministrativi, valutazioni, impegni di spesa e costi sostenuti dal Cus. E una commissione paritetica convocata per verificare i crediti rivendicati. Così il Centro universitario sportivo interviene dopo il clamore degli ultimi giorni sui rapporti con la D’Annunzio.

Le difficoltà, assicurano, “non riguardano i rapporti istituzionali che da sempre hanno significato successi sportivi ed organizzativi, ma i programmi, i progetti e gli obiettivi raggiunti in dieci anni”. Nel 2010 il Cus non era stato ristorato dagli investimenti sostenuti per la nascita della facoltà di Scienze motorie, per gli interventi sui palazzetti di Colle dell’Ara e di Santa Filomena, per il materiale tecnico fornito agli studenti, per i costi dei docenti di materie sportive, per il sistema sportivo integrato all’ex Ciapi, per l’organizzazione di particolari attività didattico-scientifiche.

A maggio 2011 l’allora rettore Franco Cuccurullo e l’ex direttore generale Marco Napoleone riconobbero gli investimenti e le spese con atti amministrativi e deliberativi, siglando un nuovo accordo con durata di 25 anni. La vicenda, dunque, sarebbe finita lì. Ma dal Cus lamentano oggi che “il nuovo vertice dell’ateneo con una sottile e costante forma di ostracismo ha cercato e sta cercando di non riconoscere l’operato dei precedenti amministratori”. Ci sarebbe quindi un atteggiamento ostile, che crea rapporti negativi fra le parti.

“Anche la vita ordinaria ed istituzionale ha subito nuove e pesanti penalizzazioni, in primis i disagi che hanno dovuto sopportare le persone in forza alla struttura operativa del Cus, senza tralasciare la dolorosa rinuncia a vent’anni di storia dei campionati di serie A della squadra di calcio a 5”, dicono.

Per questo è stata proposta una commissione paritetica con l’obiettivo di verificare le richieste di credito rivendicate dal Cus nel volume da 420 pagine, “in modo da fare chiarezza una volta per tutte e superare il disagio che inevitabilmente va a ricadere sulla notevole attività sportiva che a livello nazionale viene riconosciuto al Cus Chieti – Pescara”.

La commissione si riunirà il 30 settembre per poter analizzare nel modo più accurato possibile la mole di documenti: “La seduta del 30 settembre è per noi la data ultima per porre la parola fine ad un problema che con grande senso di responsabilità era stato già risolto dal precedente rettore e cda”, spiegano. La commissione, dunque, non si limita a controllare il rendiconto di 2011 e 2012.

Poi un appello agli attuali amministratori della D’Annunzio: “Se vogliono superare il principio della continuità dell’azione nella pubblica amministrazione devono avere il coraggio di assumersi la responsabilità di esporre l’università ad un’azione ristoratrice e risarcitoria di notevole entità. Il Cus ha dato la piena disponibilità ripetutamente in sede di comitato per lo sport di superare anche l’attuale contratto vigente con un nuovo accordo di reciproca soddisfazione finale”.

Non permetteremo a nessuno di dilapidare una storia sportiva di quasi cinquant’anni e che nell’ultimo ventennio è stata ai vertici del panorama sportivo nazionale e che ha significato soprattutto per l’Ateneo un valore aggiunto incalcolabile da offrire a tutti gli studenti iscritti alla d’Annunzio”, conclude la nota del Cus.

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