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Cronaca

Cresce la raccolta differenziata, superato il 60%

Se fra gennaio e giugno 2015 i teatini facevano finire in discarica 5mila 239 tonnellate di rifiuti, con un costo di 129 euro per ciascuna, nello stesso periodo di tempo del 2016 la quantità è calata a 5mila tonnellate

La raccolta differenziata a Chieti supera il 60%, raggiungendo picchi del 62%, nel primo semestre del 2016; di conseguenza, diminuiscono le tonnellate di rifiuti smaltiti in discarica. A trarne giovamento sono soprattutto le casse comunali. Questi i dati diffusi questa mattina (venerdì 5 agosto), in conferenza stampa dall’assessore Alessandro Bevilacqua e dall’ingegner Nicola Della Corina di Formula Ambiente. 

Se fra gennaio e giugno 2015 i teatini facevano finire in discarica 5mila 239 tonnellate di rifiuti, con un costo di 129 euro per ciascuna, nello stesso periodo di tempo del 2016 la quantità è calata a 5mila tonnellate. Nel 2010, quando è partita la sperimentazione della raccolta differenziata porta a porta, nelle discariche finivano 26mila tonnellate. Un risultato virtuoso, ma non basta. Ancora molti, troppi, continuano ad errare il conferimento o i giorni di esposizione, ma vengono puniti da sanzioni pecuniarie, quest’anno già 25. Un solo errore può sbagliare caro, considerato che sbagliare mescolare anche un solo rifiuto può mandare a monte l’intero ciclo di riutilizzo. 

Ma il Comune di Chieti si posiziona fra i virtuosi anche nell’ambito del sistema Swm, Smartness in waste management, a cui ha preso parte insieme ad altri 30 capoluoghi di provincia italiani. Si tratta di un indice che misura la produzione di Co2, anidride carbonica, non solo nel conferimento dei rifiuti, ma anche nel trasporto dei materiali da conferire in discarica o negli impianti di trattamento. E il risultato di Chieti, rispetto agli altri 30 Comuni, è buono, grazie anche al fatto che gli impianti sono relativamente vicini e che gli addetti alla nettezza urbana viaggiano soprattutto a bordo di mezzi elettrici o a metano. 

La conferenza stampa di stamani è stata anche l’occasione per presentare i dati, inviati ieri in Comune dall’Arta,, sulla misurazione della qualità dell’aria effettuata nel periodo fra il 29 maggio e il 23 giugno a Madonna delle Piane. Il laboratorio mobile, posizionato a carico dell’Arta, si trovava nel giardino dell’asilo del quartiere e ha rilevato l’aria nella zona fra viale Benedetto Croce, via Tiburtina e via dei Vestini. Per il periodo di tempo preso in considerazione non sono stati rilevati livelli allarmanti di Pm10, o superamenti del limite soglia previsto dalla legge. “Sappiamo però che si tratta di un periodo in cui c’è meno gente”, precisa Bevilacqua. Per questo motivo, il Comune affronterà le spese per un’altra rilevazione, nel periodo autunnale o invernale, che possa dare un risultato più aderente alla realtà. Anche se, nonostante i livelli di poveri sottili non siano allarmanti, il pessimo odore che infesta l’intero quartiere della città bassa non sembra voler scomparire, né ancora se ne comprende la causa.

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