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Cronaca Vasto

In centinaia manifestano contro il cementificio a Punta Aderci

Una manifestazione partecipata ieri mattina è partita dalla spiaggia di Punta Penna per dire no alla realizzazione del cementificio a ridosso dell'area protetta

Erano almeno in seicento ieri mattina a dire no al cementificio a Punta Aderci, il progetto che la ES.CAL. S.r.l. di Manfredonia intende realizzare nell'area industriale a ridosso della riserva naturale e della Via Verde. Un progetto di trattamento del cemento che ogni giorno porterebbe 50 tir in arrivo dal porto a depositare i prodotti.

Una marcia silenziosa e pacifica, tanti anche i bambini, è partita dopo le dieci dal casotto della spiaggia di Punta Penna per raggiungere lo stabilimento della Escal non ancora in funzione. C'erano le associazioni ambientaliste, Wwf, Italia Nostra del Vastese, Legambiente, Arci, Confesercenti, esponenti politici, il sindaco di Vasto, alcuni rappresentanti dell'opposizione.

“Questo progetto – dicono gli organizzatori – è in deciso contrasto e incompatibile con la vocazione turistica e di protezione ambientale del posto. Così, ad oggi, tutto il territorio è sottoposto all’attacco di chi vuole fare di Punta Penna solo un luogo di speculazione industriale”.

"E' assurdo anche solo immaginare un cementificio nella fascia di rispetto della riserva e i camion che fanno su e giù tra i turisti che in estate frequentano questo sito naturalistico - dice Mauricio Acerbo (Potere al popolo) - Appare davvero incredibile il parere favorevole sulla Valutazione d’Incidenza rilasciato dal Comune di Vasto. Merita pernacchie l'amministrazione comunale PD-LeU che ora ha il dovere di correre ai ripari revocando il parere. Va sottolineato che questo progetto sciagurato è conseguenza anche dell’archiviazione di fatto da parte della Regione Abruzzo e del governo del Parco della Costa Teatina. Invece di estendere aree di tutela assecondando vocazione del territorio centrodestra prima e PD+LeU dopo hanno concorso prima a restringere perimetrazione e poi a congelarla.
Non c’è futuro per il nostro paese senza tutela della bellezza e dei beni comuni".

"I limiti di legge in caso di emissioni nell'aria sono frutto di convenzioni legislative non proprio in linea con i reali limiti umani - commenta Lino Salvatorelli -ppunto frutto di accordi che cambiano di nazione in nazione. Come se il corpo umano non fosse uguale. Le imprese avranno pure i loro diritti, ma ogni essere umano ha diritto di difendere la propria qualità della vita e salute".

“Come amministrazione comunale – ha spiegato il sindaco di Vasto Francesco Menna – abbiamo avversato ogni iniziativa che contrasta con la vocazione ambientale e turistica della nostra Città. Il problema è che in quella zona insiste un’area industriale, oggi delocalizzare le industrie presenti costerebbe milioni di euro”.

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