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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Apre a Teramo un conto postale con documenti falsi, arrestato un uomo del Chietino

A finire nei guai è un uomo di 53 anni del Chietino che si è presentato a Teramo per aprire un conto corrente postale con documenti falsi

Un uomo di 53 anni della provincia di Chieti è stato tratto in arresto dalla polizia postale a Teramo dove si era recato per aprire un conto corrente postale presentando però allo sportello falsi documenti d'identità.
A bloccare sul nascere l'attività fraudolenta è stata la sezione teramana del compartimento polizia postale e delle comunicazioni "Abruzzo".

L’arresto deriva dall’attività di prevenzione messa in atto dalla polizia postale, finalizzata al contrasto di quei reati cosiddetti “postali” le cui vittime sono spesso persone anziane o appartenenti a categorie vulnerabili.

Nello specifico, gli agenti hanno concentrato l’attenzione su un cittadino che stava aprendo un conto corrente e, affiancando il personale di Poste allo sportello, hanno aspettato che il malfattore terminasse tutte le operazioni, pedinandolo fino all’automobile parcheggiata all’esterno dell’ufficio postale dove ad attenderlo c’era una persona, poi risultata estranea ai fatti. Indosso all’uomo, già noto alle forze dell’ordine per reiterati reati contro la persona e il patrimonio, sono stati ritrovati diversi documenti falsi intestati a un uomo nato in Veneto e residente a Isernia e un referto relativo a un test antigenico rapido per Sars Covid 19 dal risultato “negativo”, ottenuto con gli stessi documenti. Dopo aver accertato che l’apertura del conto corrente era andata a buon fine e che il 53enne aveva nella propria disponibilità un documento falso valido per l'espatrio, da lui creato e utilizzato, lo stesso è stato tratto in arresto in flagranza di reato e collocato agli arresti domiciliari.

Dai primi accertamenti sembrerebbe che l’utilizzo dei documenti falsi, da parte del teatino, per aprire il conto corrente, fosse finalizzato a farvi confluire futuri proventi illeciti, evitando così che le indagini potessero permettere agli investigatori di risalire a lui. A tal proposito la polizia postale e delle comunicazioni invita tutti a essere particolarmente accorti nel tutelare i propri dati personali evitando la loro diffusione o comunicazione a terzi non titolati, per scongiurare che poi possano addirittura finire in “rete” nella libera disponibilità di chiunque e utilizzati per fini illegali.

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