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Cronaca

Chieti e l'università: ripartire dagli studentati in centro

Apertura della casa dello studente in centro storico e politiche di incentivazione immobiliare a favore degli studenti tra i punti di ieri al Consiglio Comunale straordinario sui rapporti tra la città e la d'Annunzio.La città anela al ritorno delle Facoltà umanistiche sul colle

Una nuova, reciproca collaborazione tra Chieti e la sua università. Il futuro dei rapporti tra Comune e “d’Annunzio” riparte dal Consiglio Comunale straordinario tenutosi ieri. Presente, accanto agli amministratori, il Rettore Carmine Di Ilio.

“Bisogna ripartire dal territorio- come ha detto  il presidente del Consiglio Comunale, Marcello Michetti - attraverso tre principali direttrici: rafforzare la compartecipazione a iniziative, eventi a carattere nazionale ed internazionale da organizzare a Chieti su argomenti culturali legati alla valorizzazione del patrimonio artistico e storico, alla produzione di spettacoli teatrali e musicali, scientifici, mediante organizzazione di grandi convegni, sportivi tramite l’implementazione delle già tanto gloriose attività sostenute al CUS; far sì che Comune, Provincia e Regione collaborino ancor più strettamente con le grandi associazioni di categoria alla riqualificazione urbanistico-architettonica e alla mobilità anche attraverso il  restauro di uno o più palazzi storici di pregio dove poter allocare sedi museali, aree espositive o ricettive a carattere universitario; realizzare studentati nella parte alta della città”.

Si è parlato anche del progetto Polis, che punta sul trasferimento dei dipartimenti di Lettere classiche e dei Beni Culturali nei contenitori vuoti del colle, come l’ex ospedale militare alla Villa Comunale.

Il progetto di riportare un pezzo di università in centro storico affonda le sue radici in una raccolta firme avviata nel 2007 da un comitato “L’università anche in centro”, capeggiato da Alessandro Marzoli. Per la causa firmarono 5300 persone.

Ma l’idea di riportare uno o più corsi di laurea in centro non sembra convincere tutti. In primis gli studenti: i rappresentanti dell’associazione universitaria 360Gradi infatti, sono decisamente perplessi in merito: sarebbe meglio, per loro, potenziare i servizi accanto alla realizzazione degli studentati in centro.

Anche per il sindaco Di Primio ridurre il tema al solo trasferimento di un Dipartimento non può essere la soluzione alla rivitalizzazione del centro storico. “Non si può pensare oggi all’Università d’Annunzio così come era strutturata in via Nicolini. Il campus, oltre ad aver rappresentato un elemento di sviluppo, è stato e lo è tuttora un indubbio elemento attrattore, capace di offrire accoglienza alle tante presenze che gravitano nell’area dell’Ateneo – ha detto durante il suo intervento ieri a Palazzo Ex Upim - Ciò su cui, bisogna cominciare a lavorare è un tavolo di confronto allargato e consentire, nei tempi più brevi possibili, l’apertura della Casa dello Studente in centro storico, così come politiche di incentivazione immobiliare a favore degli studenti. O si è concordi nell’avere un obiettivo unico – ha rimarcato il sindaco - o tutto il territorio risulterà perdente”.

Per Di Primio l’obiettivo è potenziare quanto Comune e Università già fanno congiuntamente. “Chieti vuole la sua Università- ha concluso il primo cittadino -  ma al tempo stesso ha bisogno di trasformare l'idea di città universitaria in concretezza, per cui mi aspetto già al termine di questo Consiglio Comunale un ennesimo confronto con l’Ateneo per chiarire le dinamiche future di sviluppo e di crescita”.

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