Chieti calcio, violenza a ex presidente Filippo Di Giovanni: condannati due ultras
Si è chiuso con due condanne, due rinvii a giudizio e la derubricazione del reato più grave di tentata estorsione in violenza privata il processo a quattro tifosi del Chieti
Due condanne, due rinvii a giudizio e la derubricazione del reato più grave di tentata estorsione in violenza privata. Si è chiuso così il processo, con il rito abbreviato, dinanzi al Gup del Tribunale di Chieti Andrea Di Berardino, a quattro tifosi del Chieti calcio.
Era stato l'ex presidente del Chieti Calcio Filippo Di Giovanni, costituito parte civile, a presentare la denuncia querela da cui è partita l'indagine. I fatti si verificarono fra gennaio e luglio 2019.
Nella denuncia Di Giovanni, segretario cittadino del Pd e consigliere comunale, sotto la cui presidenza il Chieti aveva vinto il campionato di Eccellenza e si apprestava all'iscrizione al campionato di serie D, raccontò di minacce ricevute affinchè andasse via dalla società, di un episodio avvenuto in di un ristorante, dove aveva temuto per la sua incolumità, di una serie di comunicati dai contenuti minacciosi nei suoi confronti e anche di uno striscione affisso nei pressi della sede del Pd.
A 8 mesi di reclusione ciascuno e a 5mila euro di risarcimento danni in solido sono stati condannati, con rito abbreviato, un 41enne e un 37enne inizialmente accusati di tentata estorsione; per loro il pm Giancarlo Ciani aveva chiesto la condanna a 4 anni di reclusione.
Rinviati a giudizio per violenza privata un 36enne e per diffamazione un 31enne. Il processo si terrà il prossimo 22 novembre. Nei confronti di un altro imputato accusato di diffamazione, il giudice ha deciso il non doversi procedere perché la querela è stata ritirata.