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Cronaca

Nuovi insediamenti: Comune pronto a ritirare le autorizzazioni se irregolari

Intanto Confcommercio annuncia una serrata: lunedì 29, dalle 18 alle 19, i piccoli commercianti spegneranno vetrine e insegne

Comune pronto a ritirare le autorizzazioni all’apertura di nuovi supermercati, qualora dovessero emergere elementi giuridici che giustifichino il diniego. Parola del sindaco Umberto Di Primio, che ha confermato la linea dell’amministrazione ieri mattina (venerdì 19 febbraio), in una riunione con i rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti, Casartigiani, Upa, Confartigianato e Wwf, a cui hanno partecipato anche l’assessore all’Urbanistica Mario Colantonio e quella al Commercio Carla Di Biase. 

Dopo aver ascoltato le associazioni, Di Primio ha condiviso le loro osservazioni e si dice pronto ad affiancarle “purché non si tratti di una mera battaglia ideologica, ma di azioni puntuali e propositive che abbiano valenza tecnico-giuridica attraverso le quali poter basare la nostra contrarietà alla connessione di nuove autorizzazioni o che ci aiutino a migliorare la qualità degli insediamenti”. La riunione con le associazioni ha dato il via a un tavolo che si chiuderà solo con la Conferenza dei servizi. 

Intanto Confcommercio, però, conferma la protesta organizzata dai negozi di vicinato per lunedì (29 febbraio), dalle 18 alle 19, quando i commercianti del Colle e dello Scalo spegneranno le luci delle vetrine e delle insegne. “La nostra protesta non è contro il Comune”, precisa la presidente Marisa Tiberio. “Vogliamo solo far capire a tutti che senza il piccolo commercio la città si spegne e muore.”.

“A Chieti - denuncia Tiberio- ci sono già oltre 40 supermercati tra piccola, media e grande distribuzione. In pratica ne abbiamo uno ogni 12.00 abitanti. Davvero troppo considerando il contesto sociale odierno”. Il timore è che l’apertura dei nuovi insediamenti produttivi possa dare un colpo mortale al piccolo commercio. 

Solo nel capoluogo teatino, nel 2015, ci sono state appena 224 nuove iscrizioni per il commercio al dettaglio a fronte, però, di 436 cessazioni.

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