"In relazione a quanto rappresentato e richiesto dalla Segreteria Provinciale CISAS con l'esposto concernente l'oggetto, indirizzato anche alla S.V. e ad ogni buon fine accluso in copia - scrive De Marinis - si prega di far tenere cortesi notizie circa i problemi ivi segnalati, nonché circa le eventuali determinazioni adottate al riguardo".
Continua, dunque, l'impegno del Cisas: "A tutt'oggi - sottolinea il Dirigente Territoriale Massimo Cocciola - la ASL di Chieti non si è degnata di fornire alcuna risposta lasciando irrisolti i problemi evidenziati, né abbiamo riscontrato, in merito al servizio di pneumotisiologia, alcun intervento da parte della massima autorità locale rappresentata dal Sindaco di Chieti. Imperterrita la ASL non risponde alle istanze incalzanti del CISAS, come è già accaduto per la questione dei circa 80 Operatori Socio Sanitari della ex ASL di Lanciano-Vasto non inquadrati nella categoria giuridica BS e rimasti nelle categorie giuridiche inferiori".
Per questa ultima situazione, la CISAS aveva chiesto l'intervento della Direzione Territoriale del Lavoro "e, nonostante ciò, la ASL continua a rivolgersi a ditte esterne, le quali inquadrano in categoria BS il personale".