Manca il personale: tagliata la durata delle udienze al tribunale di Lanciano
Il gruppo consiliare Progetto Lanciano torna a denunciare la grave carenza di organico, peggiorata con ulteriori pensionamenti, che rischia di vanificare la proroga che ha salvato il palazzo di giustizia frentano
Continua a peggiorare la grave carenza di organico che, ormai da mesi, rischia di paralizzare le attività del tribunale di Lanciano, di cui è stata scongiurata la chiusura almeno fino al 2022. A lanciare l'allarme, ancora una volta, è il gruppo consiliare Progetto Lanciano, che fotografa l'attuale situazione del palazzo di giustizia frentano incalzando la politica nazionale e il Governo.
Alla fine del 2019, quattro amministrativi sono andati in pensione e non sono stati rimpiazzati. Tra maggio e giugno 2020, se ne aggiungeranno altri due. Sono sotto dimensionati la sezione penale, l’ufficio del Gip/Gup, la sezione esecuzioni e fallimenti. La prossima sarà la sezione penale dibattimento. La sezione lavoro conta un solo cancelliere. Non ci sono più commessi né autisti. E in questi giorni il presidente del tribunale, Riccardo Audino, è arrivato a tagliare la durata delle udienze penali a causa della carenza di personale.
"La proroga, che allunga di un anno la vita dei presidi, è un traguardo positivo ma non può bastare. Bisogna mirare alla riapertura effettiva dei tribunali di Lanciano, Vasto, Avezzano e Sulmona", dicono Giacinto Verna, coordinatore politico di Progetto Lanciano, Daniele Pagano, coordinatore cittadino, e Paola Zulli, consigliere comunale delegata alla questione tribunale.
"Non ci possiamo privare di presidi di legalità, della polizia giudiziaria e della procura, e il cittadino ha diritto a una giustizia di prossimità. La proroga deve servire per arrivare al fine ultimo, cioè quello di riaprire, da un punto di vista tecnico rispetto alla legge Severino del 2012, i tribunali. Per farlo è fondamentale la coesione con tutto il territorio, perché senza unità di intenti non si va da nessuna parte. Ma rispetto a qualche mese fa il progetto di accorpare i due tribunali, quelli di Vasto e Lanciano, non può più bastare. La ridefinizione della geografia giudiziaria e le riforme in corso, come quella del procedimento civile e le maggiori competenze per i giudici di pace, ci pongono nuove sfide. È necessario interloquire con la politica e dare un nostro contributo".
"Se i primi due aspetti sono fondamentali per ottenere il risultato finale della riapertura dei tribunali, nell’immediato c’è da fronteggiare la carenza di personale - ribadisce Progetto Lanciano - la proroga ottenuta non ci deve far perdere di vista la questione dei pensionamenti, delle assunzioni, delle piante organiche da potenziare. Non possiamo permettere che venga rallentata o fermata una macchina giudiziaria che, come dicono i numeri, qui funziona meglio che altrove. Oggi la vera sfida è continuare a chiedere con forza, al governo e ai parlamentari abruzzesi, il potenziamento della pianta organica dei nostri palazzi di giustizia, così da evitare il blocco delle attività. Altrimenti nessuna proroga salverà il nostro Tribunale dalla chiusura di fatto.