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Cronaca Atessa

Atessa, disposta la chiusura del laboratorio analisi

Dal primo agosto opererà esclusivamente come centro POCT per attività di diagnostica di baseo di urgenza. Testa (FI): "Perché la Regione Abruzzo si è accanita così tanto contro questo territorio?"

“D’Alfonso dispone, l’assessore Paolucci acconsente, Flacco esegue e i consiglieri di maggioranza stanno a guardare”. E’ quanto commenta il consigliere di Forza Italia Gilberto Testa a proposito della declassazione dell’ospedale San Camillo di Atessa.

Una deliberazione del direttore generale del 22 luglio 2016, dispone, nell’ottica di razionalizzazione e riconversione del presidio ospedaliero, che dal primo agosto data il laboratorio analisi operi esclusivamente come centro POCT per attività di diagnostica di base e/o di urgenza, ricollocando di conseguenza il personale attualmente impiegato e provvedendo alla contestuale dismissione delle relative apparecchiature. 

“Non capiamo – afferma Testa - perché la Regione Abruzzo si sia accanita tanto contro questo territorio. Avevamo capito già da tempo che la volontà regionale fosse quella di riconvertire l’ospedale di Atessa, ma quella messa in atto non è affatto una riconversione: siamo infatti di fronte alla totale chiusura del presidio ospedaliero per favorire l’insediamento nella medesima struttura di un Ospizio o Rsa (Residenza Sanitaria per Anziani)”. 

L’appello di Testa è ai consiglieri regionali di maggioranza vicini al territorio di Atessa: Mario Olivieri, Andrea Gerosolimo e Alessio Monaco “in quanto se si unissero al consigliere Maurizio Di Nicola, unico finora ad aver avuto il coraggio di esporsi in prima persona, presentandosi nello scorso Consiglio Reg.le per votare palesemente contro la sua stessa maggioranza intenta a sostenere il nuovo piano di riordino della rete ospedaliera, riusciremmo a salvaguardare questa struttura ad esclusivo vantaggio del nostro territorio”.

Il consigliere poi ricorda che “questa giunta regionale ha ereditato nel maggio 2014 un ospedale di tutto rispetto, strutturalmente conforme all’attuale normativa simica (pare a differenza di altri presidi che si sta tentando di potenziare), con sale operatorie recentemente ristrutturate ed a norma e perfettamente funzionanti, nelle quali solo per interventi di week surgery e day surgery venivano eseguiti circa 1.500 interventi l’anno, dimostrando di essere un punto di riferimento per tutto il territorio. Inoltre la presenza di un Pronto Soccorso H24, un Laboratorio Analisi ed un Poliambulatorio per visite specialistiche funzionanti 6 giorni su 7, oltre ai reparti all’epoca efficienti e funzionanti di ortopedia, medicina, chirurgia, lungodegenza e riabilitazione ed a tutto quanto attinente la diagnostica. Non chiedevamo e non chiediamo nulla di più che riuscire a mantenere lo stato di fatto del nosocomio atessano, non stavamo e non stiamo chiedendo la luna, non stavamo e non stiamo chiedendo nuovi investimenti.

In appena due anni – aggiunge - questo Governo regionale è riuscito a smantellare l’attività chirurgica, a sopprimere la quasi totalità dei reparti esistenti, ad eliminare con un colpo di spugna il Pronto Soccorso, a ridurre l’attività del Poliambulatorio attualmente funzionante appena tre giorni a settimana”.


 

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