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Cronaca

Chiusura guardie mediche in provincia, i dubbi dei dottori

Per gennaio è prevista la soppressione di vari presidi. Intanto la Asl ha rafforzato il servizio 118 nelle aree interne: "Sono delle ambulanze non medicalizzate spacciate per nuovi punti di 118" afferma il rappresentante provinciale delle guardie mediche

Per l’inizio del 2016 la Asl chiuderà alcune sedi di continuità assistenziale (ex guardia medica): in provincia di Chieti verranno soppressi i presidi di Scerni, Cupello, San Vito Chietino, Quadri, Palena e Carunchio. I residenti di questi e dei Comuni limitrofi, in assenza del medico di medicina generale (tutte le notti dalle ore 20 alle 8, il sabato e la domenica l’intera giornata e nei festivi) dovranno affidarsi al primo presidio stabilito dalla Asl  che, specie nelle zone montane, potrebbe non essere sempre facilmente raggiungibile. 

IL PROVVEDIMENTO - La chiusura delle sedi di guardia medica non è piovuta dal cielo: già due anni fa era stata decretata dall’allora Governatore Chiodi e adesso, dopo l’ufficializzazione del rafforzamento del 118 nelle aree interne, il provvedimento è diventato esecutivo. “Ma il 118, deputato all’emergenza, non può sostituire la guardia medica – sottolinea il dottor Marco Di Clemente, segretario provinciale Fimmg-Ca  – il rischio è un aumento dei ricorsi impropri al pronto soccorso, ad esempio, per una semplice influenza. Siamo consapevoli del surplus di sedi di guardie mediche in Abruzzo, ma se solo la direzione generale della Asl ci avesse consultato, avremmo potuto dare indicazioni al progetto di redistribuzione dei pazienti in base a specifiche esigenze dettate dai territori e non dai numeri. Avremmo inoltre suggerito una sospensione graduale del servizio di continuità assistenziale”.

MEDICI E CORSI DI FORMAZIONE - Ciò che lascia perplesse le guardie mediche è anche la mancanza, al momento e fino a quando non verranno conclusi i corsi di formazione, dei medici sulle ambulanze del 118,  che dal primo ottobre sono attive a Torricella Peligna, Lama dei Peligni, Carunchio, Torrebruna, Celenza sul Trigno, San San Salvo, Villa S. Maria e Castiglione Messer Marino.

“L'assessore regionale alla Sanità e il direttore generale facente funzioni - spiega ancora Di Clemente - hanno accennato ad un corso di formazione che starebbe preparando i medici da utilizzare in questi nuovi punti di 118, che per ora hanno solo gli infermieri. Peccato che non si stia svolgendo nessun corso, né sia stato pubblicato il bando. Presumibilmente la Asl aveva intenzione di utilizzare i medici in graduatoria dopo un corso di formazione di diversi anni fa, ma dopo tutto questo tempo probabilmente i professionisti ancora disposizione saranno pochi. Rimangono delle ambulanze non medicalizzate spacciate per nuovi punti di 118". 

I DUBBI - Per il segretario Fimmg-Ca c’è il rischio che la centrale del 118, in difficoltà, quando non c’è il medico finisca col chiamare le guardie mediche che “se da un lato in questo procedimento avranno meno posti, dall’altro avranno più lavoro da svolgere”.

Le sedi di guardia medica nei piccoli Comuni del Chietino dovrebbero essere chiuse da gennaio, ma nelle amministrazioni comunali c'è maretta e molti sindaci hanno chiesto un colloquio con i vertici della Asl. E’ probabile che le chiusure slittino di qualche tempo. Alcuni comuni che verranno privati della guardia medica lamentano anche di non aver avuto la postazione di 118. 

Nel frattempo, nei confronti dei medici di continuità assistenziale a tempo indeterminato la Asl2 ha indetto una procedura di mobilità interna, secondo quanto previsto nell’Accordo Integrativo Regionale dei Medici.
 

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