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Cronaca

Chieti e il patrimonio culturale finito nel dimenticatoio

Un lettore riflette sulle opportunità turistiche che la città di Chieti offre, bellezze che risaltano in tutto il proprio splendore durante le manifestazioni, come la Settimana Mozartiana, per poi tornare nel dimenticatoio il resto dell'anno

Vedere il centro storico d'estate, durante la settimana dedicata a Mozart, con persone che affollano strade vicoli e piazze è sicuramente una vittoria per la nostra antica Teate. Vedere un centro pedonalizzato e libero dalle auto, con gente che consuma seduta ai tavolini, mostre pittoriche e negozi aperti è sicuramente un primo passo dal quale partire e fare sempre meglio. Voglio però fare una breve considerazione:piacciano o meno, manifestazioni come la settimana Mozartiana, il Buskers festival, i mercatini di antiquariato e le giornate di trekking urbano rimangono eventi in grado di calamitare ogni anno, migliaia di persone che per curiosità e interesse riempiono il cuore della città rendendo Chieti il centro che tutti noi vorremmo, un vero e autentico capoluogo di provincia, pullulante di attrattive,famiglie e quindi movimento. Degna di nota finalmente la scelta di aprire durante queste serate alcuni musei cittadini.

Qui però viene il tasto dolente.

Da teatino sono sempre stato affascinato dalle bellezze della mia città e anche questa volta ho approfittato dell'occasione venutasi a creare con la kermesse estiva per visitare posti e luoghi di interesse culturale. Tappa della serata, il museo Costantino Barbella, aperto e fruibile gratuitamente come peraltro tanti altri luoghi del centro (vedi teatro, tempietti e palazzo De Majo). Pur conoscendo locazione e via, ho avuto difficoltà nell'individuare l'ingresso al pubblico. Poca e non adeguata la segnaletica del museo. Sicuramente da migliorare e rendere appariscente se si vuole veramente puntare sulla cultura e avere così un riscontro anche economico dai tanti e possibili visitatori, teatini e non.

Museo Barbella che nonostante il disinteresse tangibile di chi dovrebbe curarne al meglio e con impegno manutenzione e soprattutto promozione turistica, risulta agli occhi di un visitatore inesperto in materia (come il sottoscritto) sicuramente museo con la M maiuscola.

Il complesso trasuda storia e cultura, emana fascino e cattura l'interesse grazie alle sue collezioni e le tante opere di illustri pittori scultori e artisti. Sicuramente da visitare con calma per osservare da vicino la bellezza di un altro dei tantissimi tesori della nostra città.

Capolavori del passato, opere famose che in altri contesti ed in altre città, avrebbero ben altra presentazione e ben altra valorizzazione.

Struttura quella del Barbella che coccolata e valorizzata al meglio assieme al resto del patrimonio cittadino, potrebbe risolvere in piccolissima parte anche l'attuale crisi lavorativa a Chieti e provincia. Questa, semmai c'è ne fosse bisogno è solo l'ennesima conferma di quanta incapacità o disinteresse o poca voglia di fare ci sia nella classe dirigente o comunque di chi, per lavoro e si presuma anche per passione, dovrebbe al meglio delle sue possibilità amministrare la città tutelandola e rendendola attrattiva e vitale in tutte le circostanze, non solo durante feste ed eventi.

A Chieti vien da pensare ci siano persone che invece di corciarsi le maniche e guadagnarsi lo stipendio continuano imperterrite a scaldare sedie e poltrone.

Lo sfogo ha radici lontane e parte dal modo di gestire negli anni i tanti siti archeologici e di interesse storico e culturale della nostra città: come non arrabbiarsi nel vedere a riguardo, completo e totale menefreghismo da parte di enti comunali, provinciali e regionali?

Potremmo vivere di turismo al pari di altre realtà italiane e invece nascondiamo le ricchezze del nostro capoluogo ai nostri stessi concittadini e al grande turismo.

Esempi lampanti di autolesionismo sono le terme romane aperte un giorno l'anno (trekking urbano), per poi tornare immerse nell'erba e nell'incuria, piazza S.Giustino da salotto della città a parcheggio, la bellissima Chieti sotterranea con i suoi cunicoli e cisterne romane aperta anch'essa pochi giorni l'anno, l'anfiteatro della Civitella, nel recente passato sede di concerti e musical adesso sommersa da rifiuti e vegetazione e, appena pulita dopo richieste a procedere da sé di alcuni cittadini, ancora i tanti musei che le sere d'estate potrebbero aprire e regalare almeno nei week end conoscenza e curiosità ai tanti appassionati e infine, ma solo per casualità, un centro storico, patrimonio regionale e nazionale collassato da automobili e traffico.

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