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Cronaca

Chieti ripercorre le strade degli Asinii: tre giorni di storia in città

Conclusa la tre giorni dedicata alla "famiglia che fece grande Teate": Asinio Herio, Asinio Pollione, Asinio Gallo. La nota di un nostro lettore

“Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?”. Questi sono gli interrogativi esistenziali a cui cercano di dare risposte studiosi, storici, ricercatori e, per le città che hanno una storia millenaria come la Teate Marrucinorum, la moderna Chieti, l'impresa non è certo facile.

Per questo, vanno sinceramente apprezzati gli sforzi che, da alcuni anni, l'associazione culturale “Noi del G.B. Vico” porta avanti “alla ricerca della nostra storia”.

Dal 6 all'8 giugno, Chieti ha vissuto, per il terzo anno consecutivo, una tre giorni di riflessione, dibattito e studio sulla città che ha coinvolto molti intellettuali che hanno ripercorso le strade della “famiglia che fece grande Teate: Asinio Herio, Asinio Pollione, Asinio Gallo”.

Dare conto di tutti gli interventi è impresa complessa e difficile perché tante sono state le voci autorevoli che hanno impreziosito il coro delle riflessioni e quindi mi limito a ricordare alcune cose a mio avviso importanti e su cui il giudizio degli storici è unanime: la famiglia degli Asinio era veramente ricchissima e possedeva enormi estensioni di terre e, per molti decenni, è stata molto influente.

"La famiglia che fece grande Teate" / foto Giustino Zulli

”.

Gaio Asinio Pollione, su questo il giudizio non è unanime, sarebbe nato a Teate Marrucinorum nel 76 a.C. e secondo la tradizione, in un edificio che sorgeva nei pressi dei tempietti, abbattuto nel biennio 1927/28 per far posto all'attuale Palazzo delle Poste Centrali, in Via Spaventa. Fu amico di Cesare e poi anche di Marco Antonio,. Grande oratore, secondo solo a Cicerone. Nel 39 a. C., dopo tante battaglie, ritiratosi a vita privata, fondò la prima biblioteca pubblica a Roma. Morì a Tusculum (l'odierna Frascati) nell'anno 4 d.C., a quasi 80 anni.

Chieti gli ha dedicato la via che va da Piazza San Giustino al Pozzo (Piazza Valignani) mentre all'avo Asinio Herio ha intitolato la circonvallazione che va da Largo Cavallerizza a Porta Napoli.

Il pittore napoletano Giovanni Ponticelli confezionò il grande sipario del Teatro Marrucino che acquisì questa denominazione il 29 aprile 1876 battendo la proposta di essere chiamato “Teatro Pollione”.

Queste ed altre notizie sono state ricavate “saccheggiando” una precisa ed esauriente cronologia curata dal giornalista Mario D'Alessandro, Presidente della Consulta culturale del Comune di Chieti, autore di una pregevole traduzione del libro “La vita e l'opera di Asinio Pollione” del francese Jules André.

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