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Cronaca

Chieti-Foggia, nervi a fiori di pelle: il questore invita i tifosi al rispetto delle regole

Momenti di tensione per i neroverdi, dopo le contestazioni dei tifosi e la discesa in serie D. Dure le parole del direttore di Lega Pro: "I veri tifosi soffrono e non offendono la propria città e non fanno violenza"

Tensione neroverde all'Angelini: dopo le scritte contro la squadra apparse sul muro esterno dello stadio e un gruppetto di ultrà che tre giorni fa ha impedito allenamento dei giocatori, domenica col Foggia ci sono tutte le premesse per una partita da nervi a fiori di pelle.

Proprio per questo il questore di Chieti, Filippo Barboso, ha invitato la tifoseria organizzata a tenere "comportamenti maturi e responsabili e di vicinanza alla squadra, nel rispetto delle regole della democrazia pur nella legittima manifestazione dell'eventuale dissenso che non può, però, mai degenerare in gratuita violenza".

Quanto alla scritta comparsa allo stadio e prontamente censurata, Barboso ha commentato: "Sono episodi beceri, che non possono trovare posto nel civile ed educativo contesto del mondo sportivo e del calcio in particolare e che soprattutto non aiutano la societa' e la squadra del Chieti a superare il difficile momento che stanno attraversando. Lo stadio non può diventare un'arena di violenza di pochi facinorosi quanto piuttosto un luogo sicuro dove le famiglie possano passare un pomeriggio di svago sereno".

Più dure invece le parole del direttore generale della Lega Pro, Francesco Ghirelli, all'indomani della contestazione: "Non sono tifosi, non sono sportivi, sono delinquenti ignoranti - ha dichiarato - Ma lo sanno che in un campionato c'e' chi perde? Lo sanno che i presidenti mettono soldi?  I veri tifosi soffrono e non offendono la propria città e non fanno violenza, sanno che si vince, ma si può anche, perdere e retrocedere. Guai ad accettare diktat, perchè si cede ai delinquenti".

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