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Cronaca

Un centro per l’ipertensione polmonare, i cardiologi candidano Chieti

La proposta di creare un Centro dedicato arriva dal Dipartimento Cuore della Asl Lanciano Vasto Chieti

Le patologie a diffusione limitata, proprio in quanto riferite a numeri più modesti, vanno trattate in una sola struttura, alla quale indirizzare tutti i pazienti, così da non disperdere la casistica e migliorare diagnosi e percorso terapeutico. Questo il principio invocatol dal Dipartimento Cuore della Asl Lanciano Vasto Chieti per istituire in città un Centro dedicato all’Ipertensione polmonare, una patologia grave che in molti casi viene diagnosticata per esclusione e in ritardo.

In Europa la diffusione è nel range di 15-60 soggetti per milione di abitanti, che, a cascata, fa stimare in Abruzzo tra 20 e 85 pazienti, mentre in Italia un numero compreso tra 1.500 e 3.000. L’età media dei soggetti colpiti è 40 anni, con una leggera prevalenza della popolazione femminile. Ma questa patologia è strettamente correlata con altre che concorrono a determinarla, come le cardiopatie congenite, le malattie del connettivo, l’infezione da Hiv e l’ipertensione portale, che rendono dunque non trascurabile il numero dei pazienti da trattare.

La proposta di creare a Chieti un Centro dedicato è stata ufficializzata nel corso di un evento scientifico che si è svolto nei giorni scorsi all’Aurum di Pescara, promosso per fare un focus sulla patologia. Nel corso dei lavori Marcello Caputo, Livio Giuliani, Luigi Leonzio e Nicola Maddestra hanno messo in chiaro le finalità del progetto, che guarda al paziente e alla qualità di un’assistenza che a volte si fa fatica ad assicurare: "E’ necessario puntare su un approccio multidisciplinare che coinvolga diversi medici specialisti, come cardiologi clinici e interventisti, pneumologi, radiologi, dermatologi e reumatologi per approdare a una diagnosi tempestiva – dicono – e dare ai malati un riferimento certo per i controlli successivi e il monitoraggio del percorso di cura. A Chieti abbiamo professionalità e strumenti adeguati per organizzare un ambulatorio dedicato, nel quale concentrare tutta la casistica regionale e dare ai malati quelle garanzie assistenziali alimentate dai numeri e dall’esperienza".

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