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Cronaca

Centro di accoglienza ai "Cappuccini", neanche Febo lo vuole

Per il candidato del centrosinistra l'ex Ipab andrebbe riqualificato. Per il sindaco Di Primio l'idea di ospitare immigrati nella struttura in centro è "inaccoglibile e inaccettabile". Entrambi suggeriscono Villa degli Ulivi

“Assolutamente inaccoglibile e inaccettabile”. Così il sindaco Di Primio ha definito l’idea di ospitare immigrati paventata agli Istituti Riuniti San Giovanni Battista, in piazza Garibaldi. Lo ha dichiarato a margine dell’assemblea sindacale indetta ieri dal segretario provinciale della Diccap-Confsal Chieti, Smeraldo Ricciuti, per discutere circa il mancato pagamento degli stipendi dei lavoratori delle Case di Riposo e ovviamente del bando di gara indetto dalla Regione per l’affidamento del servizio di accoglienza in favore di cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale.  

Il sindaco di Chieti ha sottolineato che “non vi è alcuna ragione economica che regga, né ragione umanitaria che possa essere accampata per quanto riguarda l’accoglienza di stranieri nella casa di riposo” precisando di non essere afatto contrario all’ospitalità di cittadini stranieri “ma che offrire oggi vitto e alloggio a degli immigrati nella struttura a pochi metri dalla scuola di via Arniense e in pieno centro, sarebbe una condizione non soltanto inaccettabile per la città ma anche per gli stessi immigrati”.

RIAPRIRE VILLA DEGLI ULIVI - Per Di Primio è quindi necessario evitare che ciò possa avvenire. “Il commissario dell’ex Ipab - ha aggiunto -  pensi piuttosto ad utilizzare altre strutture presenti a Chieti più utili alla causa, come, ad esempio, Villa degli Ulivi suggerita anche al Prefetto. Inoltre, non riesco a dissipare l’altro grosso timore che ho a riguardo, ravvisabile nella logica puramente economica del centrosinistra regionale secondo la quale sarebbe più conveniente collocare in questa struttura degli immigrati piuttosto che degli anziani. Una logica assurda, che evidenzia come l’interesse sia quello di cacciare gli ospiti attualmente domiciliati presso la struttura e creare nel cuore della città di Chieti un centro di prima accoglienza”.
 
IL CENTROSINISTRA -  Intanto il candidato sindaco del Pd, Luigi Febo, ha fatto sapere di non essere d'accordo con la scelta di far partecipare la struttura ad un bando per ospitare rifugiati politici. Per Febo la struttura andrebbe riqualificata e potenziata. “Può anche essere comprensibile sotto il profilo economico, in quanto l'ente necessita di potenziamenti e si trova in una situazione precaria con un buco di circa 800 mila euro, a cui si deve aggiungere la perdita di diversi posti letto” dichiara- ma la sua destinazione è prettamente assistenziale. Per questo motivo, volendo e potendomene occupare da primo cittadino, sicuro dell'appoggio da parte del governo di Luciano D'Alfonso, la struttura sono certo potrà tornare ad essere un punto di riferimento nel suo settore sia a livello provinciale che per tutta l'area metropolitana con la qualità assistenziale garantita in RSA, RA e RADA”. Anche Febo si dice anche favorevole a riaprire  nel più breve tempo possibile la sede dislocata Villa degli Ulivi "chiusa dal centrodestra cittadino e regionale”.

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