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Cronaca Lanciano / Contrada Villa Pasquini

Centrale a biogas di Villa Pasquini, Ata: "Il progetto è ok"

La replica della società che sta costruendo: "E' tutto in regola, i residenti non devono preoccuparsi, il progetto nasce dall'esigenza di riconversione delle produzioni di tabacco da parte dei soci produttori"

La società Ata Energia, che sta realizzando la centrale a biomasse di Villa Pasquini, a Lanciano, replica all'inchiesta da noi pubblicata nei giorni scorsi e chiede di poter dire la sua. La accontentiamo volentieri: "Il progetto autorizzato - ci fa sapere l'Ata - nasce dall'esigenza di riconversione delle produzioni di tabacco da parte dei soci produttori di Ata, a seguito delle nuove politiche Europee di riduzione delle produzioni di tabacco e di programmazione di attività di ristrutturazione, e rientra tra gli obiettivi imposti al nostro Paese in termini di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e di riduzione di emissione di anidride carbonica (il famoso 20-20-20). Questa iniziativa è frutto di mesi di consultazioni con tutti gli Enti preposti alla tutela dell'ambiente e della salute. Questi lo hanno valutato, richiesto a più riprese modifiche, integrazioni e adeguamenti, imposto misure di controllo e di sorveglianza continua, per garantire il rispetto della normativa vigente, anche in considerazione delle specifiche vocazioni e vulnerabilità del territorio".

L'agronomo Luciano De Luca aggiunge: “E' nostro primario interesse, oltre che un obbligo di legge, che tutte le prescrizioni promosse dalle citate Autorità vengano pienamente rispettate perché questo tutela anche noi, sia come realizzatori che contribuiscono ed hanno intenzione di continuare a contribuire allo sviluppo di questo territorio, sia come cittadini, che fanno parte della comunità.” In merito al progetto le aziende GreenNetwork s.p.a. e Feed s.p.a. supportano finanziariamente la sua realizzazione e garantiscono la tecnologia e il know-how dell'impianto mentre Ata fornisce il suolo per la costruzione dell'impianto, la materia prima per il regolare funzionamento dello stesso e gestisce operativamente l'impianto in loco".

L'impianto, di potenza 999 kW elettrici, è "autorizzato per produrre energia elettrica (che verrà interamente ceduta a Enel, a parte una piccola quota utilizzata per il suo funzionamento) esclusivamente mediante l'utilizzo del biogas generato dalla fermentazione di biomasse vegetali. Il processo produttivo prevede che le biomasse siano introdotte in due vasche coperte a tenuta stagna, dove i batteri (gli stessi che sono presenti nello stomaco dei bovini) provvedono alla loro degradazione formando biogas". Secondo la società, dunque, i residenti di Villa Pasquini non hanno nulla di cui preoccuparsi.

Ata conclude sottolineando che "le biomasse vegetali, costituite prevalentemente da insilati di cereali, saranno coltivate dai produttori soci di Ata, presenti sul territorio abruzzese, su terreni di loro proprietà e/o fittati al fine di consentire la creazione di una filiera agro-energetica. Per quanto concerne le emissioni generate, esse non sono nocive per la salute, essendo il frutto di processi biologici di degradazione di sostanza organica vegetale. A conferma di ciò, la sentenza del Consiglio di Stato n.6117/09 esclude l'appartenenza degli impianti a biogas alla classe delle industrie insalubri".

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