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Cronaca Gissi

La Cbi di Gissi rischia di chiudere entro fine mese

Ancora 31 posti di lavoro a rischio: sabato i dipendenti hanno incrociato le braccia per protestare contro questa eventualità

Adesione totale alla protesta indetta alla Cbi di Gissi sabato scorso, nelle ultime due ore del turno, dopo la notizia della probabile chiusura dello stabilimento il prossimo 30 giugno. Una tegola che si aggiunge alle altre molte situazioni critiche delle aziende abruzzesi. 

Entro fine mese, 31 lavoratori e le loro famiglie rischiano di restare senza alcuna prospettiva futura.

Intanto, il segretario provinciale del Partito Democratico, Gianni Cordisco, che ha portato la sua solidarietà ai lavoratori della Cbi, si appella al Governo regionale e agli esponenti del centrodestra, che non hanno partecipato alla protesta:

L'Abruzzo non può permettersi il continuo e lento spopolamento delle aziende abruzzesi. La Regione non può rimanere in silenzio di fronte a quanto sta accadendo.

Teniamo alta l’attenzione sulla Cbi di Gissi e sulle famiglie preoccupate. Teniamo alta l'attenzione sulle aziende abruzzesi. Uniamoci tutti per scongiurare la chiusura della Cbi di Gissi. E la Regione Abruzzo dal canto suo dia al più presto risposte in merito.

Invito pertanto gli esponenti locali di centrodestra a scendere accanto ai lavoratori. La politica non può rimanere nell'ombra.

Tuteliamo il lavoro, i lavoratori, le aziende, il futuro dell'Abruzzo.

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