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Cronaca

Lo scandalo case popolari in tv: la rabbia dei cittadini a Quinta Colonna

Diretta tv su Rete4 alle 23 da piazza San Giustino. Tanti cittadini a raccontare e a testimoniare le assegnazioni sospette, la figlia della ex dirigente dell'ufficio case sfugge alle telecamere

Lo scandalo teatino delle case popolari irrompe in diretta tv su Rete4 alle 23, quando il conduttore di Quinta Colonna, Paolo Del Debbio, annuncia il collegamento da piazza San Giustino.

Prima, però, un servizio girato a Chieti nei giorni scorsi, ricostruisce la bufera esplosa a luglio di un anno fa, con l'arresto dell'ex assessore Udc Ivo D'Agostino dopo la denuncia di 7 donne, italiane e straniere, che lo accusano di violenza sessuale, di aver fatto avances esplicite promettendo in cambio una casa parcheggio.

Viene intervistata una di loro, Amanda (nome di fantasia, ndc), madre single di due minorenni, da 9 anni in attesa di un alloggio, che racconta di essere andata nell'ufficio politiche della casa per chiedere chiarezza sulla graduatoria, ricevendo in cambio complimenti invadenti e un invito a cena da D'Agostino. "Mi sono sentita senza diritti, come donna e come cittadina", racconta ai microfoni di Mediaset col volto oscurato.

Tocca poi a Franco Campitelli, che in attesa di un alloggio per anni si è rivolto alla procura della Repubblica, e a un giovane che, dopo aver occupato abusivamente l'appartamento e averlo rimesso a nuovo, se lo è visto assegnare di diritto.

Ma c'è un'apparizione che fa esplodere i commenti al programma sui social: è l'apparizione della figlia della ex dirigente dell'ufficio case, che avrebbe ottenuto, secondo le accuse, un sussidio non dovuto. La giovane non parla con l'inviato di Mediaset, sfugge alla telecamera, ma dalla diretta di San Giustino monta la rabbia.

Dalla scalinata della cattedrale piena di gente Nella, 75 anni, invalida civile, racconta di vivere da un quarto di secolo in un alloggio di 35 metri quadrati senza riscaldamento: è costretta a comprare le bombole di gas. Stessa sorte per la madre di Maria Carla, invalida, che ai microfoni racconta la difficoltà nell'ottenere un alloggio degno della sua condizione.

Dalle retrovie qualcuno, a domanda del conduttore Del Debbio, azzarda: "A Chieti tutti sapevano cosa facesse Ivo D'Agostino". Tocca poi a Gabriele Salvatore, presidente della commissione consiliare che ha scoperto 16 assegnazioni sospette. È lui a ripercorrere i casi di nullatenenti che risultano in verità piccoli imprenditori, o parenti di dipendenti che ottengono la casa popolare senza averne i requisiti. E spunta un dato significativo: "Il 30 per cento dei dipendenti comunali ha una casa popolare". Dati da verificare, che comunque accendono l'indignazione generale.

Tocca replicare alla consigliera di maggioranza Carla Di Biase, ma non c'è più tempo. A mezzanotte la diretta finisce dopo una lunga pagina dedicata anche allo scandalo delle occupazioni abusive nelle case popolari milanesi.

Restano le immagini di uno scandalo su cui non c'è ancora chiarezza, degli alloggi popolari cadenti, invasi dalla muffa e dal degrado. Un diritto messo in discussione sin troppo nella città salita suo malgrado alla cronaca nazionale per le manette di un assessore.

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