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Cronaca

LETTORI A Chieti il Carnevale è in crisi?

La quinta edizione del Carnevale abruzzese itinerante piace ma non riempie il centro storico. Fino a qualche anno fa a Carnevale corso Marrucino era coperto da un tappeto di coriandoli, fatine, Zorro, Pulcinella. L'articolo di Giustino Zulli

Ieri pomeriggio l'associazione Onlus 'Camminando insieme' ha riproposto la quinta edizione del Carnevale abruzzese itinerante per le strade del centro storico di Chieti.

Il corteo, che ha avuto anche qualche difficoltà per snodarsi come da programma, forse per una serie di incomprensioni tra i vigili urbani e la Protezione civile, con carri addobbati e con sopra il pupazzo di Re Carnevale, con i suonatori del caratteristico strumento abruzzese “du botte” e tanti Pulcinella con lunghi cappelli pieni di fiori, è arrivato in Piazza G.B. Vico dove tutti i partecipanti, davanti ad una folla di non grandi dimensioni forse a causa del cattivo tempo, hanno suonato, cantato, ballato, processato e poi bruciato il Re Carnevale. Un rito propiziatorio legato, nella più profonda tradizione popolare che affonda le sue radici in tempi lontanissimi, legato alla dispersione delle ceneri, alla purificazione, alla fecondazione e al risveglio della primavera.

Il Carnevale è notoriamente una festa che piace a tutti, ai grandi e ai piccini che, per un giorno, si travestono con i costumi più strani.

Quello visto a Chieti ieri è stato anche, a suo modo, una testimonianza della crisi economica del nostro Paese.

In anni non lontani, corso Marrucino era coperto da un tappeto di coriandoli gettati da fatine, damine, Zorro, Pulcinella, diavoletti di diversa grandezza ecc.

Ieri pomeriggio, tranne che in piazza Vico, il Corso era coperto da pochi coriandoli, forse per la gioia degli addetti della 'Mantini', a dimostrazione che anche il Carnevale, ahimè, risente della ristrettezza dei tempi.

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