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Cronaca

Gli ambientalisti: "Chi pagherà la bonifica di Bussi?"

Monito delle associazioni alla vigilia della sottoscrizione del tanto discusso accordo di programma. "Il timore - spiegano - è che si stia andando verso una direzione che rischia di scaricare i costi veri sui cittadini"

Chi pagherà la bonifica di Bussi? Se lo chiedono a gran voce tante associazioni ambientaliste abruzzesi alla vigilia della sottoscrizione dell’accordo di programma, che dovrebbe tenersi all’inizio della prossima settimana.

Arci, Bussi ci riguarda, Ecoistituto Abruzzo, Italia Nostra, Legambiente, Lipu Marevivo, Mila Donnambiente, Pro Natura, Wwf, Fai e Archeoclub  lanciano l'allarme per fare in modo che il sito -  teatro di una delle discariche più grandi d'Europa - sia totalmente bonificato e reindustrializzato. "Il timore – si legge in una nota -  è che si stia andando verso una direzione che rischia di scaricare i costi veri della bonifica sui cittadini, contravvenendo al buon senso e alla direttiva comunitaria che istituisce un quadro di responsabilità ambientale basato sul principio ‘chi inquina paga’ per prevenire e riparare i danni ambientali" dicono le associazioni.

"Quello che Bussi aspetta da anni  - proseguono le associazioni - è innanzitutto un vero e serio progetto di bonifica totale delle aree inquinate e non le ‘tombature’ ad oggi proposte. Nello stesso tempo, l'accordo di programma deve scongiurare ulteriori potenziali aggravi per il pubblico legati all'azione di bonifica, perché il danno causato da chi ha inquinato non può sempre essere scaricato sui cittadini, prassi ormai tutta italiana".
 

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