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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Bomba, torna in vita il progetto petrolifero: allerta nelle aree protette

L'allarme della professoressa D'Orsogna: "Una decina di comuni del chietino verranno impattati"

Arriva in Abruzzo la Compagnia Mediterranea Idrocarburi (CMI) di Roma e con l'intento di riportare in vita il progetto di estrazione e trattamento "Colle Santo" già proposto per Bomba dalla Forest Oil di Denver. L’allarme lo lancia l'abruzzese Maria Rita D'Orsogna, docente universitaria in America e attivista ambientale. "L'intento della Cmi - dice - è di sfruttare e migliorare la resa di almeno sei pozzi vecchi trivellati a Bomba negli anni 1960 dall'Agip, di altri due trivellati dalla Forest Oil in anni più recenti, e trivellarne almeno altri 'due o tre' nuovi”. La stessa svela che la Cmi vuole creare un gasdotto fino a Paglieta a circa 20 chilometri di distanza e costruire qui una centrale di trattamento per l'eliminazione dell'idrogeno solforato e di altre impurità.

“Una decina di comuni del chietino verranno impattati – avverte - fra cui Atessa e Torricella Peligna, e varie zone protette a ridosso della Majella, fra cui il lago di Serranella, le colline di Guarenna e il Bosco di Mozzagrogna”.

Il progetto di valutazione ambientale della CMI, che nasce come filiale italiana della Forest Oil Corporation di Denver, è stato presentato al Ministero dell'Ambiente il 27 giugno scorso in collaborazione con TEA Sistemi, ditta di consulenza petrolifera già nota in Abruzzo: il suo fondatore Paolo Andreussi fu anche uno dei consulenti Eni per la progettazione del Centro Oli di Ortona.

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