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Cronaca

Bancarotta fraudolenta, ricettazione di fatture: denunciati imprenditori a Chieti

La Guardia di Finanza denuncia sei persone: distratti circa 3milioni di euro. Sequestrati 2 aziende, 9 immobili, 3 autovetture di grossa cilindrata euna imbarcazione da diporto

Sei persone, di cui cinque imprenditori, sono state denunciate a piede libero dalla Guardia di Finanza di Chieti per i reati di riciclaggio, bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale, ricettazione ed emissione di fatture per operazioni inesistenti.

Le Fiamme Gialle hanno accertato la distrazione di somme di denaro per circa 3 milioni di euro e proceduto al sequestro di 2 aziende, 9 immobili, 3 automobili di grossa cilindrata Audi e Lamborghini e una imbarcazione da diporto.

Le indagini sono scattate a seguito di segnalazioni di operazioni sospette nei confronti di un imprenditore. Tra queste, la movimentazione di oltre 6 milioni di euro provenienti da persone e società con sede alle Isole Vergini Britanniche, ma riconducibili a cittadini di nazionalità russa, che pervenivano alla società italiana tramite bonifici bancari, con causali generiche e privi di riscontri contabili e che venivano poi incassati ed utilizzati dall’amministratore per finalità estranee all’esercizio d’impresa.

“I flussi finanziari –spiegano dal comando della Guardia di Finanza teatina - venivano mascherati e occultati attraverso prelevamenti in contanti, emissione di assegni circolari/bancari a favore proprio o di terzi soggetti meri prestanome anche quale pagamento di fatture per operazioni inesistenti. I riscontri sono stati eseguiti anche mediante rogatoria internazionale diretta alle Autorità Giudiziarie della Repubblica di Malta e della Federazione Russa, in collaborazione con la III Divisione Interpol”.

Il gip del Tribunale di Chieti ha disposto anche il sequestro preventivo dei i beni immobili intestati al coniuge dell’indagato principale, a cui erano stati fittiziamente intestati.

Nei confronti degli amministratori delle società coinvolte è stato disposto il divieto di esercitare imprese o uffici direttivi, il pm inoltre ha inoltrato al Giudice delegato presso il Tribunale di Chieti istanza di fallimento, accolta, nei confronti dell’azienda che aveva accumulato debiti per oltre 3 milioni di euro.

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