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Cronaca

Il grido d'allarme degli autisti "Senza cassa integrazione da marzo, facciamo fatica ad andare avanti”

Di nuovo emergenza salario tra gli autisti della Panoramica: “La società ci sta aiutando ma dal 9 marzo non abbiamo visto un euro di cassa integrazione” fa sapere uno di loro

“Noi lavoratori del settore autoferrotranvieri dal 9 marzo non abbiamo ancora percepito un solo euro di cassa integrazione, nel silenzio di tutte le parti interessate. La situazione sta diventando insostenibile per molti, stiamo andando avanti grazie all’aiuto della Panoramica”. Luca Di Fulvio, autista della Panoramica, vuole denunciare anche a nome dei colleghi le difficili condizioni in cui versano gli autoferrotranvieri del servizio urbano a Chieti.

Circa novanta persone dall’inizio dell’emergenza coronavirus e dal lockdown oggi fanno fatica ad arrivare a fine mese: ritardi nell’arrivo dell’assegno ordinario, riduzione delle ore di lavoro ma dalle istituzioni stentano ad arrivare risposte come anche dai sindacati, a cui gli autisti si sono rivolti da subito.

“Temiamo che la situazione sia più grave di quanto immaginiamo: c’è uno scaricabarile tra Inps e Regione, un giorno ci dicono che la pratica è stata rimandata Roma, il giorno dopo silenzio, ma la situazione oggi si è fatta abbastanza seria. Stiamo andando avanti con metà dello stipendio che arriva e l’aiuto della Panoramica, che ci sta anticipando dei soldi ma non abbiamo certezze, è tutto bloccato e siamo in difficoltà perché abbiamo delle famiglie” dice ancora Di Fulvio. 

Ogni lavoratore in media avanza 2500euro dalla cassa integrazione, attualmente gli autisti sono in servizio tre giorni a settimana (la metà) perché le corse sono ancora ridotte. “Siamo in attesa che la Regione dia l’ok per l’aumento delle corse, cosa fondamentale in questo momento. Il nostro – precisa l’autista - non è assolutamente uno sfogo contro la società La Panoramica che anzi, ci sta aiutando anche se non le spetterebbe. Dopo tre mesi, però, nessuno sa dirci da dove e quando dovrebbero arrivare i soldi. La situazione è davvero anomala – conclude - e ci sentiamo presi in giro”.
 

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