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Cronaca Centro Storico / Viale Principessa di Piemonte

Costruire e collaborare: ecco la nuova Free Speech

Una ventina di giovani e 13 nel direttivo animano la rinnovata associazione culturale senza scopo di lucro che ha sede in via Principessa di Piemonte. "Siamo aperti al confronto e al rispetto delle regole", spiegano i referenti dopo la prima uscita alla Festa dei popoli

Alla città si è presentata ufficialmente lo scorso 8 giugno, durante la Festa dei popoli. Ma la nuova Free speech, associazione culturale teatina senza scopo di lucro, è attiva da qualche mese, pronta a mettersi in moto per dare un nuovo contributo alla città.

Con venti soci, tredici giovani nel direttivo, da marzo un gruppo variegato fra i 20 e i 30 anni lavora da marzo per dare nuova vita ad un’associazione che conserva la sua sede nello storico edificio di via Principessa di Piemonte, attualmente chiuso per consentire al Comune di sistemare la scalinata pericolante.

Restano da definire alcune questioni burocratiche a palazzo d’Achille, ma i giovani di Free speech hanno le idee chiare. “I nostri obiettivi – spiegano Francesco Esposito e Gianluca Malandra, referenti del direttivo  - è sistemare un posto che ci sta a cuore, come la sede di via Principessa di Piemonte, che ha una valenza storica importante; creare un luogo di aggregazione e contribuire a costruire qualcosa di positivo in città, collaborando con le altre associazioni”. Ma senza mai perdere la propria identità: “Siamo un’associazione senza scopo di lucro apartitica, non vogliamo etichette politiche”, precisano Esposito e Malandra. Tanto che le anime dell’associazione sono varie, per età, provenienza, occupazione e idee politiche. Se il bene comune è al centro del loro impegno, promettono che i simboli di partito resteranno fuori dalla porta.

Negli ultimi tempi al nome di Free speech si è legata qualche critica, per malintesi con la vecchia gestione, e sul web sono sorte accuse di vario genere verso l’associazione, specialmente in riferimento ad episodi di qualche anno fa. Ma i “nuovi” rassicurano: “Siamo aperti al confronto e al rispetto delle regole”. Al momento, comunque, la convivenza con le altre associazioni è pacifica e costruttiva: i soci, tutti studenti o lavoratori, si sono impegnati al massimo per ridare dignità alla sede, ripulita da immondizia e scritte vandaliche che deturpavano i muri. “Per eventuali problemi – dicono – siamo prontissimi al confronto, basta venire da noi. Ma da quando siamo arrivati le cose sono solo migliorate”.

Confronto e collaborazione le parole d’ordine della nuova Free speech. E per ora, in attesa di definire con il Comune i dettagli burocratici – “ma rispettando tutte le regole”, garantiscono - si prosegue sulla scia di quanto già fatto alla Festa dei popoli. “Ci siamo presentati proponendo ai piccoli un viaggio intorno al mondo attraverso le piante, e ai più grandi abbiamo raccontato storie di integrazione riuscita a Chieti”, spiegano. In più si sono occupati dell’animazione per i più piccoli: “Quel giorno – raccontano – in molti si sono avvicinati, la risposta è stata positiva, e noi vogliamo continuare così”.

Al momento, con la sede chiusa temporaneamente, il direttivo si incontra davanti all’ex asilo di via Principessa di Piemonte o a turno in casa degli associati. Ma nonostante il piccolo disagio logistico, i progetti in cantiere sono tantissimi. “Stiamo ideando corsi di musica e yoga in giro per la città per valorizzare il territorio”, spiega Francesco Esposito, studente fuorisede che vive in pieno centro e ha voglia di rivitalizzare la città che lo ospita. “Quando la struttura sarà riaperta – aggiunge Gianluca Malandra – faremo diventare la sede di Free speech un punto di riferimento per gli studenti, con un infopoint, una sala prove, aule studio e un Internet point”. Per ora sono ancora progetti su carta che dovranno fare i conti con la burocrazia e i permessi, ma di certo la buona volontà di fare e collaborare non manca. 

Per seguire tutte le attività dell'associazione si può cliccare sulla pagina Facebook di Free Speech Chieti

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