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Cronaca Lanciano

Il motorino, l'abbigliamento e i tatuaggi hanno tradito i due rapinatori di Lanciano: uno dei due era già in carcere da qualche giorno [VIDEO]

Si tratta di due uomini del posto, di 39 e 50 anni, già noti alle forze dell'ordine: il più giovane è accusato anche del tentato colpo al panificio di Fossacesia, per cui era stato arrestato poche ore dopo

Sono due lancianesi di 39 e 50 anni, già noti alle forze dell'ordine, gli uomini finiti in manette perché ritenuti colpevoli di due rapine in bar tabacchi a Villa Andreoli, il 3 gennaio, e un tentato colpo in un bar di viale Cappuccini, a Lanciano, l'11.

L'ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita nelle prime ore di questa mattina dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Lanciano. Il 39enne si trovava già in carcere: era già stato arrestato pochi giorni fa, insieme a un'altra persona, perché ritenuto responsabile della tentata rapina a un panificio di Fossacesia. Ora, la sua situazione peggiora ulteriormente: deve rispondere anche di rapina aggravata in concorso e tentata rapina aggravata per questi tre episodi a Lanciano. 

I militari della compagnia lancianese, diretti dal tenente colonnello Vincenzo Orlando, erano sulle tracce dei due da qualche giorno. Subito dopo le rapine hanno avviato una serrata attività di indagine, raccogliendo le testimonianze delle vittime e avvalendosi anche delle immagini di videosorveglianza, che sono riuscite a fornire elementi utili per individuare l'identità dei rapinatori. I carabinieri sono stati agevolati dalla profonda conoscenza del territorio e delle dinamiche criminali. 

Così, in poco tempo, sono riusciti a individuare il motorino utilizzato per la fuga dopo la rapina a Villa Andreoli, il 3 gennaio scorso, e il conducente del mezzo. Questi, nei giorni successivi, è stato costantemente monitorato negli spostamenti e, sempre grazie alla presenza di telecamere, immortalato più volte, sia da solo che in compagnia di un altro uomo, in seguito identificato e riconosciuto come il complice della rapina. 

Grazie alla buona qualità delle immagini acquisite, è stato possibile effettuare precise comparazioni tra i due, immortalati sia prima che dopo le rapine, e il loro abbigliamento. Addirittura, è stato possibile fare uno zoom sui tatuaggi di uno dei due, simboli di cui aveva parlato anche una delle vittime nella sua denuncia. 

A seguito della serrata attività di indagine, il procuratore della Repubblica ha avanzato una richiesta di custodia cautelare al gip Massimo Canosa, che ha emesso l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dei due uomini, riconoscendo il pericolo di reiterazione del reato e ritenendo la loro pericolosità, essendo già noti per episodi simili. 

Le indagini, però, non si fermano: i carabinieri di Lanciano stanno svolgendo ulteriori verifiche su un episodio simile avvenuto nello stesso periodo a Castel Frentano, dove un uomo e una donna hanno tentato un furto in casa di un anziano, minacciandolo di percosse.   

Al momento, però, i due devono rispondere solo delle rapine di Lanciano. A Villa Andreoli, il 3 gennaio, due persone, con il volto coperto da sciarpe e caschi, erano entrati in una tabaccheria, minacciando con una pistola il figlio del titolare, facendosi consegnare 1.200 euro, fuggendo poi a bordo di un ciclomotore. La figlia del proprietario li aveva seguiti in auto per un tratto, ma i due erano riusciti a seminarla. 

L'11 gennaio, in un bar di viale Cappuccini, un rapinatore solitario con cappuccio e mascherina aveva mostrato un'arma, non riuscendo però a farsi consegnare l'incasso. L'esercente per un tratto era riuscito a seguirlo, ma poi gli era sfuggito. 

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