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Cronaca

Appalti truccati: arrestati i vertici dell'Aca e dell'Ater di Chieti

A Chieti ai domicliari sono finiti Marcello Lancia, Ernesto Marasco e Alessandro Faraone dell'Ater. Le gare turbate bandite sono quelle relative alla riparazione dei danni provocati dal terremoto del 6 aprile 2009 alle palazzine di via Amiterno

Sei arresti questa mattina all'alba in un'operazione del personale del Corpo Forestale dello Stato di Pescara, L'Aquila e Chieti e della Squadra Mobile di Pescara.

Ai domiciliari sono finiti Ezio Di Cristoforo, presidente dell'Aca (Azienda Comprensoriale Acquedottistica), Marcello Lancia, amministratore unico dell'Ater di Chieti, Ernesto Marasco, dirigente dell'Ater di Chieti, Alessandro Faraone, geometra dell'Ater di Chieti, Salvatore Tasso, geometra del settore Lavori Pubblici del comune di Montesilvano. I reati contestati sono, a vario titolo, quelli di corruzione, concussione, turbata libertà degli incanti, falso e truffa. Stessa misura cautelare anche per un tenente colonnello, ricercato perchè in vacanza all'estero: il figlio sarebbe stato assunto in una ditta riconducibile a un imprenditore aquilano.

L'operazione, denominata, "Shining light", è scaturita dall'indagine che il 14 dicembre 2012 aveva portato agli arresti di 2 imprenditori aquilani e del vicesindaco di Cepagatti Leone Cesarino. Dodici gli indagati in totale, tra questi anche due imprenditori, l'ex vice sindaco di Cepagatti Leone Cesarino, Renzo Sergiacomo, direttore dei lavori per l'appalto della pubblica illuminazione di Cepagatti, Lorenzo Lorenzo e Giovanni Di Bartolomeo, entrambi funzionari dell'Aca.

Nel corso degli interrogatori è venuto alla luce un sistema articolato illecito basato sulla sistematica manipolazione di gare pubbliche espletate tra il 2010 e il 2012.

 Le gare turbate bandite dall'Aca sono quelle relative alla manutenzione ordinaria della rete fognaria di Pescara degli ultimi quattro anni per un importo complessivo di un milione e 600 mila euro. 

Le gare turbate bandite dall'Ater (dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale) di Chieti sono quelle relative alla riparazione dei danni provocati dal terremoto del 6 aprile 2009 alle palazzine di Via Amiterno di Chieti per un importo complessivo di un milione 200 mila euro. Sempre stando alle indagini, le dazioni ammontano a circa 9 mila euro,a cui si aggiungono ulteriori dazioni corrisposte a Ernesto Marasco e Alessandro Faraone. Per quest'ultimo l'imprenditore, sempre secondo l'accusa, ha pagato anche il mobilio della cucina. A Montesilvano infine, le gare sono quelle relative ai lavori di completamento della Scuola di Villa Verrocchio e per i lavori di Via Maresca per un importo complessivo di 900mila euro.

Le misure cautelare sono state emesse dal gip del tribunale di Pescara Luca De Ninis, su richiesta del procuratore capo Federico De Siervo e dal pm Annarita Mantini.

L'operazione di oggi ha visto l'impiego di almeno cento uomini, che hanno perquisito le sedi dell'Azienda Comprensoriale Acquedottistica, dell'Azienda Territoriale per l'Edilizia Residenziale di Chieti, dell'Ufficio Nucleo Contratti dell'Ispettorato Infrastrutture dell'Esercito Italiano di Pescara, l'ufficio Lavori Pubblici del Comune di Montesilvano.

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