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Cronaca

Teateservizi, approvato il piano pluriennale da 2 milioni e mezzo

Con 27 voti favorevoli il consiglio comunale dice sì al piano che parte da un budget formato per il 60 per cento dalle percentuali di riscossione dei tributi e per il 40 dai servizi. Regolarizzati i contratti di 40 lavoratori

Con 27 voti favorevoli ieri (lunedì 22 dicembre) il consiglio comunale ha approvato il piano industriale della Teateservizi. Un piano da 2 milioni e mezzo di euro, che mira a stabilizzare 40 lavoratori e guarda lontano, considerato che durerà 9 anni, dal 2015 al 2023.

Non nasconde la soddisfazione l’assessore Marco D’Ingiullo: “Anche la precedente amministrazione, nel 2009, aveva tentato senza successo di licenziare un piano industriale. Solo oggi, dopo ben 7 anni dalla costituzione di Teateservizi srl, il sogno è diventato realtà”.

L’obiettivo è quello di dare sollievo e sicurezza all’azienda municipalizzata. Si parte così con un budget da 2 milioni e mezzo, finanziato per il 60 per cento dalle percentuali sui tributi, e per il 40 per cento dalle prestazioni di servizio, ossia i servizi cimiteriali, la custodia dei parchi gioco, la riscossione dei canoni di locazione degli alloggi popolari, il servizio idrico.

“Sulla percentuale degli aggi sui tributi volontari – precisa D’Ingiullo – si è raggiunto un accordo con il Comune di Chieti, socio unico di Teateservizi, che riduce la percentuale dal 4,20 per cento al 3,50 per cento. In questo modo il Comune risparmia circa 200mila euro all’anno”.

Nei prossimi nove anni, la società Teateservizi continuerà ad occuparsi di riscossione dei tributi (Ici, Imu, Tares, Tari), degli oneri concessori non ricognitori, delle imposte sulla pubblicità, dei diritti sulle pubbliche affissioni, degli oneri di urbanizzazione e costi di costruzione. In più continuerà a gestire i servizi manutentivi, in particolare di quelli cimiteriali, con l’obiettivo di ampliarli e migliorarli.  

“Inoltre – spiega l’assessore – abbiamo previsto una modifica dello statuto in merito alla possibilità di cessione delle proprie quote sociali ad altri enti pubblici, principalmente amministrazioni comunali, per consentire l’acquisizione di servizi”.

“In questi anni – commenta D’Ingiullo – l’amministrazione ha tentato più volte di elaborare e licenziare in consiglio il Piano industriale. Ma, per la mancanza di risorse economiche, o per le continue disposizioni legislative, spesso contrarie alle società partecipate, non ha avuto oggettivamente la possibilità di farlo”. In particolare ha pesato sul destino del piano di Teateservizi la legge 135 del 2012, che obbligava gli enti locali a vendere le società partecipate entro il 30 giugno 2013, o liquidarle entro la fine dell’anno. “Successivamente – prosegue – un maxi emendamento presentato in Parlamento a novembre 2013 ha ribaltato la situazione a favore delle società partecipate, e da quella data abbiamo iniziato l’iter procedurale”. 

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