rotate-mobile
Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Francavilla al Mare

Italia nostra vuole salvare Palazzo Sirena: "Fa parte dell'identità urbana"

I presidenti delle sezioni di Chieti e Pescara Giancarla Armidi e Domenico Valente si appellano alla soprintendenza e al Comune per restituire il ruolo allo storico edificio

Dopo l'accelerazione del Comune nel progetto per la demolizione di Palazzo Sirena, con il parere favorevole dei commercianti di viale Nettuno, oltre al comitato Risorgi Sirena, anche le sezioni di Chieti e Pescara di Italia Nostra lanciano un appello contro i lavori. 

In una nota firmata dai presidenti Giancarla Armidi e Domenico Valente, si ripercorre la storia dell'edificio diventato simbolo di Francavilla, costruito nel secondo dopoguerra sul sito dell'originario Kursaal ottocentesco, su disegno tardo razionalista dell'ingegnere Vittorio Ricci. 

"Per decenni la struttura - ricordano - gestita prima dalla locale Azienda di Soggiorno e poi dal Comune, ha ospitato iniziative di rilievo che hanno caratterizzato la vita sociale, culturale e mondana della località turistica, facendole vivere nei momenti del suo sviluppo e nella trasformazione del centro all’interno del sistema di relazioni territoriali che si modificava; lo ha accompagnato, pur con i caratteri contraddittori ed incontrollati dei suoi assetti urbanistici, costituendo sempre ( con pochi altri elementi urbani) uno dei capisaldi della sua struttura insediativa". 

Palazzo Sirena ha assunto l'attuale conformazione negli anni Novanta, dopo un ampliamento sul fronte mare, realizato grazie a un concorso di idee. Ma gli anni più recenti, denunciano i presidenti delle sezioni teatina e pescarese di Italia Nostra, "sono purtroppo stati caratterizzati da sottoutilizzazione, trascuratezza e abbandono". 

"A nostro avviso - spiegano - il Palazzo Sirena non va demolito. Esso va riconosciuto quale elemento significativo del patrimonio architettonico della nostra regione, un bene culturale, testimonianza materiale con valore di civiltà e, in senso ancor più ampio, quale bene comune; un patrimonio che va al più presto riconosciuto e tutelato nei numerosi esempi che le nostre realtà urbane presentano e di cui Palazzo Sirena è importante esempio".

"Italia Nostra e i sottoscrittori del presente appello - aggiungono - ritengono che l’edificio, la sua collocazione nel paesaggio litoraneo, il rapporto con il contesto edificato, costituiscano elementi significativi di identità urbana, e che, per l’interazione fra comunità e luogo realizzata negli anni della sua piena attività, tale manufatto rappresenti  un’eredità culturale da non cancellare e da trasmettere alle generazioni future. Esso è uno degli episodi architettonici cittadini  riconosciuti, dotati di qualità  e portatori della comune storia, ai quali ancorare  l’opportuno ripensamento del tessuto urbano, nel quale introdurre gerarchie e relazioni, dopo la fase dell’espansione indistinta. Da problema esso può diventare risorsa". 

La proposta di Italia Nostra è quella di "recuperare l’edificio in coerenza con le sue caratteristiche più peculiari, con destinazioni funzionali attuali, mediante interventi volti ad una nuova significazione delle sue articolazioni spaziali", in modo da "restituire alla città una importante testimonianza storico architettonica e, nello stesso tempo, mantenere e consolidare il senso di appartenenza e coesione sociale sempre più minati dai processi di frammentazione e omologazione sociale in corso". 

Italia Nostra invita la Soprintendenza archeologica Belle Arti e Paesaggio dell'Abruzzo a procedere per il riconoscimento dell'interesse culutrale di palazzo Sirena, e sollecita sindaco e consiglio comunale a scongiurare la demolizione dell'edificio, realizzando "un progetto di conservazione/trasformazione innovativa del manufatto che restituisca ai cittadini una struttura pubblica rinnovata, più funzionale e rappresentativa della sua identità sociale".

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Italia nostra vuole salvare Palazzo Sirena: "Fa parte dell'identità urbana"

ChietiToday è in caricamento