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Cronaca

Appalti truccati Ater, Riccardo: "I cittadini tornino a vigilare"

Dopo gli arresti di due funzionari e un geometra dell'Ater teatino il presidente dell'associazione Zapping commenta definendo le vicende "lo svuotamento della funzione di garanzia della politica"

"Il vero effetto nocivo della gestione privatistica della politica è quello che si manifesta nello svuotamento della funzione di garanzia che essa dovrebbe assolvere: quella di provvedere al benessere e alla sicurezza dei tanti cittadini che vivono una quotidianità fatta di paure e precariato". Così Giampiero Riccardo, ex coordinatore Giovani Idv, di recente diventato presidente dell’associazione Zapping per Matteo Renzi, interviene all’indomani della bufera giudiziaria che ha portato agli arresti domiciliari, fra gli altri, l’amministratore unico dell’Ater Marcello Lancia, il dirigente della stessa azienda per l’edilizia popolare Ernesto Marasco e il geometra Alessandro Faraone. Riccardo invita i cittadini ad esercitare “una seria e costante funzione di vigilanza che potrebbe indurli a capire che la politica può davvero tornare a essere un fine”.

Lo scandalo tangenti è arrivato cinque anni dopo l’inchiesta Sanitopoli, che dovrebbe andare a sentenza oggi (venerdì 19 luglio). “Ancora una volta si parla di gare d’appalto truccate dove amministratori , dirigenti pubblici o di enti privati intrecciano i loro settori nel malaffare”, prosegue Riccardo. I funzionari dell’Ater teatina sono indagati per presunti appalti pilotati per la sistemazione delle cinque palazzine di via Amiterno, danneggiate dal sisma del 6 aprile 2009. Proprio quei lavori avevano fatto molto discutere in città, un anno e mezzo fa il consigliere comunale Marco Di Paolo era arrivato a minacciare di incatenarsi qualora non fossero partiti rapidamente. Anche il sindaco Umberto Di Primio era intervenuto a sottolineare i ritardi nella manutenzione delle palazzine.

“Le ripetute indagini a carico di amministratori pubblici, dimostrano che la politica è spesso usata come una specie di scala a chiocciola, da salire quel poco che basta ad acquisire l'influenza necessaria per orientare regole, soldi e assunzioni a proprio vantaggio. Raramente emerge il soggetto capace di sottrarre la propria coscienza agli artigli della tangente e al circolo vizioso che in essa è implicito”, prosegue la nota di Giampiero Riccardo.

Ancor più di rado le cifre per cui si svende l'etica personale sono tali da cambiare la vita a chi le intasca: basti pensare che il geometra coinvolto nell'inchiesta sui vertici dell'Aca è finito in galera per le poche migliaia di euro del costo di una cucina. Insomma, a suon di tangenti in realtà non s'è mai arricchito nessuno e, spesso, i quattrini rubati sono inferiori alla parcella richiesta dall'avvocato chiamato a limitare i danni”.

Oltre a ricordare i lavori per l’adeguamento sismico in via Amiterno, Riccardo rievoca la travagliata assegnazione della casa dello studente di via Gran Sasso:  “Invece di indire una regolare gara d’appalto o assegnare la gestione della struttura direttamente all’università di Chieti, si è preferito abbandonarla a se stessa e al degrado. Così come i molti appartamenti liberi, che rimangono “scatole vuote”, a causa degli ingenti danni, dovuti alla completa mancanza di manutenzione”. Sulla questione della casa dello studente gli universitari della D’Annunzio si erano schierati chiaramente per la gestione dell’Adsu.

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